25 rotte per il 2015, tra nazionali e internazionali, con la previsione di un milione e 400 mila passeggeri. Ryanair non ha abbandonato Birgi ma la strategia è sicuramente cambiata. Quello che sembra è che la low cost abbia comunque intenzione di rispettare il contratto di co-marketing stipulato con Airgest.
“Avremo una programmazione simile all’anno scorso – sottolinea Fabio Di Bono, portavoce del Movimento Turismo & Territorio in un’intervista al sito tp24.it – ma abbiamo perso voli dal nord Europa, che rappresentavano una parte importante del turismo per il nostro territorio”. Bono si riferisce all’assenza di collegamenti con Goteborg, Manchester, Stoccolma, Helsinki, Oslo. Perché Ryanair sembra puntare sull’Italia. “Credo che la nuova strategia sia quella di confermare il traffico italiano – analizza Di Bono – per noi però la cosa più importante sarebbe stata sviluppare una programmazione estera soprattutto”.
Sui soldi che i Comuni e Airgest versano, con mille difficoltà, per non far andare via la compagnia irlandese, Di Bono la mette più su una questione qualitativa, più che di quantità: “Quando ci lasciano i voli dalla Polonia e dalla Lituania non è una delle soluzioni migliori. Il nostro interesse turistico è quello di ampliare la stagione, facendo arrivare i turisti nei mesi di aprile, maggio, giugno, settembre, ottobre. E questo è possibile con i viaggiatori del nord Europa”. Anche perché negli anni il territorio si è attrezzato per accogliere i grossi flussi turistici. “L’offerta è quadruplicata perché molti imprenditori hanno investito in strutture ricettive, invece la domanda è diminuita di un bel 25%”, conclude il portavoce di Turismo & Territorio.