martedì, 5 Novembre 2024

Strutture ricettive, prevale l’indecisione tra disdette e cancellazioni

Confusione nel turismo siciliano a causa della poca chiarezza dell’ultimo dcpm 11 marzo 2020 sull’operatività o meno delle strutture ricettive. Leggendo il decreto infatti non risulta alcun riferimento all’obbligo di chiusura da parte delle strutture alberghiere. E così mentre gli alberghi di Agrigento hanno deciso volontariamente di chiudere i battenti, a Palermo le chiusure sono distribuite a macchia di leopardo mentre Italo Mennella, presidente degli albergatori di Taormina suggerisce a tutte le strutture alberghiere ed extralberghiere di Taormina al momento aperte, di provvedere alla chiusura straordinaria della loro attività ricettiva nel periodo delle restrizioni stabilite dal decreto, e cioè fino al 3 aprile”.

Mennella inoltre suggerisce alle strutture che alla data odierna dovessero avere ancora clienti alloggiati, arrivati prima dell’entrata in vigore del decreto e in possesso di prenotazione aerea per il rientro a casa nei prossimi giorni, “di garantire loro la massima assistenza possibile durante questo periodo di emergenza nel pieno rispetto della tradizionale ospitalità che ha da sempre contraddistinto l’intero comparto turistico di Taormina”.

Di certo sarebbe auspicabile che, in mancanza di precise direttive, dalle associazioni di categoria arrivasse, di concerto con le associazioni dei tour operator ed agenzie di viaggio, un’indicazione precisa e univoca per uniformare il comportamento di tutti gli albergatori e titolari di strutture extralberghiere sull’Isola. Anche perchè, è bene ricordare, che il decreto vieta gli spostamenti per motivo di turismo: “i turisti italiani e stranieri che già si trovano in vacanza debbono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio”.

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