Fiba Confesercenti, Uras Federalberghi, Sib Confcommercio, Assobalneari Confindustria esprimono il proprio apprezzamento per lo stop all'aumento dei canoni del 600% al termine dell'incontro con l'assessore regionale al Territorio e Ambiente Mariella Lo Bello.
L'incontro è servito per fare il punto della situazione in merito al tema dell'aumento dei canoni demaniali che a seguito della pubblicazione del decreto 509 del 3 aprile 2013, con il quale la Regione prevedeva una rideterminazione del contributo da parte delle imprese in misura pari al 600%, aveva causato forti preoccupazioni sul futuro di molte imprese del comparto.
Invece, l'assessore ha chiarito che non vi sarà alcun aumento del 600% ma che per l'anno in corso si procederà con un incremento dei canoni in misura pari all'aumento del prezzo dei beni al consumo registrato dall'Istat, per il periodo 1 gennaio-30aprile 2013 mentre dall'1 maggio fino al 31 dicembre 2013 si applicherà l'aumento massimo previsto dalla normativa vigente.
Oltre ad esprimere apprezzamento per l'operato dell'assessore, però, Nico Torrisi di Uras Federalberghi, Salvo Basile di FIBA Confesercenti, Ignazio Ragusa di SIB Confcommercio e Luca Maimone di Assobalneari Confindustria hanno ribadito la difficile situazione economico finanziaria in cui versano le imprese turistiche balneari per effetto di una crisi che anche nel 2013 ha fatto registrare una forte contrazione del volume di affari. Inoltre hanno sottolineato, in maniera unanime, la necessità di massimizzare i sistemi di controllo sui litorali affinché si rafforzi la lotta all'abusivismo, dalla quale potrebbero derivare maggiori entrate erariali per le casse regionali ed evitare così di richiedere ulteriori e insostenibili sacrifici a coloro i quali hanno sempre lavorato nella legalità e nel rispetto delle regole.
Pertanto l'auspicio della categoria è che l'assessorato si limiti solo a prevedere gli aumenti Istat per tutto l'anno 2013, e se l'orientamento è quello di rivisitare le aliquote dei canoni per l'anno 2014 lo si faccia nell'ambito di una riforma complessiva della normativa di settore in cui affrontare tutte quelle criticità che fungono da ostacolo allo sviluppo di un comparto che in Sicilia conta oltre 9 mila titolari di concessione demaniale.