Dopo i bus, i taxi. Continua la guerra tra Trapani e Marsala all'aeroporto di Birgi dopo il "no" del sindaco di Trapani alla sottoscrizione del protocollo d'intesa che avrebbe consentito ai taxi di Marsala di avere proprie postazioni (stalli) nello scalo. Da qui la forte protesta del sindaco di Marsala Giulia Adamo che, oltre al collega Vito Damiano, ha inviato una nota all'assessorato regionale delle Infrastrutture e al Prefetto di Trapani affinché si convochi urgentemente una conferenza di servizi con tutte le categorie interessate e pervenire, così, alla regolamentazione del servizio taxi nell'area aeroportuale.
Nella nota il sindaco Adamo sottolinea altresì la "situazione di vero e proprio far west" in cui si svolge l'attuale servizio taxi nell'aeroporto, "appannaggio in via monopolista dei soli taxi di Trapani". Gli stessi tassisti, d'altra parte, in assenza di apposita regolamentazione – anche con riferimento alle tariffe – "impongono agli indifesi utenti fino a 35 euro per coprire i 15 km di distanza da Marsala".
Secca la replica del primo cittadino di Trapani: "io ho solo applicato la legge, dopo aver consultato la categoria dei tassisti trapanesi. Un passeggero in arrivo all'aeroporto di Trapani, ad esempio, può essere prelevato solo da un tassista con licenza del comune di Trapani. Lo stesso può accompagnare l'utente in qualsiasi comune desideri ma, se ad esempio, desiderasse andare a Marsala, il tassista trapanese arrivato nel comune lilibetano non può prendere altri passeggeri per accompagnarli in aeroporto. Viceversa, un tassista marsalese, potrà accompagnare qualsiasi cliente in aeroporto, ma non ne potrà prelevare nessuno dall'aerostazione verso il comune di Marsala. Lo dice la legge, non certo io".