Da Taormina a Siracusa la stagione rischia di finire prima

Il caro energia rischia di mettere in ginocchio definitivamente il turismo siciliano e soprattutto di vanificare i buoni risultati ottenuti nella stagione estiva. A lanciare l’ennesimo grido di allarme è il sindaco di Taormina Mario Bolognari che ha deciso di sottoporre la questione anche al “G20 Spiagge”, di cui è componente della cabina di regia.
“La prima vera stagione di ripresa economica, che anche a Taormina sta registrando numeri da record sulle presenze turistiche, rischia seriamente di venire vanificata dal caro bollette – sottolinea il primo cittadino, come riporta gazzettadelsud.it -. Occorrono interventi urgenti a sostegno di tanti imprenditori che contavano su questa estate per il rilancio delle loro attività, dopo aver dovuto affrontare anni estremamente difficili a causa della pandemia”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di Noi Albergatori Siracusa, Giuseppe Rosano: “la situazione è ormai sotto gli occhi di tutto – si legge nell’intervista a Rosano su ilsicilia.it – e se non ci saranno provvedimenti urgenti, in grado di fermare questi aumenti, corriamo seriamente il rischio di una chiusura anticipata della stagione turistica. Il mese di settembre, rispetto al corrispettivo mese dell’era pre-Covid, si sta prospettando come un periodo più debole, inferiore alle aspettative che avevamo e alle premesse che si erano create in questa stagione in cui c’è stata una forte ripresa del turismo. Adesso si è raffreddata la domanda e ci si è messa anche la politica che ha fissato le elezioni per il 25 settembre. Ciò ha determinato un calo del flusso degli stranieri pari al 25%, anche perché gli stranieri non amano le campagne elettorali chiassose che si verificano puntualmente in Italia. Quel last minute che era stato un elemento forte sino ad agosto, invece non sembra decollare in vista di questo periodo ed è un ulteriore fattore penalizzante”.

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