È iniziata un’altra giornata di disagi nei collegamenti marittimi a mezzo traghetto da e per le Eolie, dopo il sequestro da parte della Guardia di finanza di ben cinque navi della Caronte & Tourist che operano sulle tratte dell’arcipelago. La Laurana e la Paolo Veronesi, le uniche due
navi a disposizione, non riescono, infatti, a garantire quelli che sarebbero stati i collegamenti, in condizione di normalità.
Nonostante le tre corse in partenza oggi, dal porto di Milazzo, difficoltà si hanno nella movimentazione dei mezzi commerciali, destinati a rifornire le attività delle isole: non tutti, infatti, considerando che alcuni erano in coda da ieri, riusciranno a partire e c’è il rischio del deperimento di una parte della merce.
“Abbiamo immediatamente attivato i contatti con la compagnia di navigazione e con l’amministratore giudiziario nominato dalla Procura della Repubblica di Messina per verificare come garantire il servizio dei traghetti per le isole minori e non creare disagi a residenti e turisti. Siamo al lavoro per cercare una soluzione rapida – fa sapere l’assessore regionale delle Infrastrutture e dei trasporti, Alessandro Aricò -. Abbiamo già avviato una interlocuzione con la società armatrice per verificare se sia possibile impiegare altre navi sulle rotte per le isole siciliane e la Caronte ha già annunciato l’utilizzo di un traghetto alternativo per il collegamento Trapani-Pantelleria. Adesso è necessario capire in che modo garantire anche le corse da e per le altre isole. In quest’ottica, si è svolta una riunione operativa con l’amministratore giudiziario delle nove imbarcazioni oggetto del provvedimento giudiziario, per comprendere se e a quali condizioni i traghetti sottoposti al fermo possano essere comunque impiegati nei servizi di linea. Della vicenda, inoltre, sono stati informati i Prefetti delle province interessate”.
Nell’arcipelago intanto monta la protesta per un blocco che rischia di essere fortemente penalizzante. Ieri si è riunito a Lipari il Comitato trasporti, unitamente ad altre associazioni locali; nelle prossime ore, saranno intraprese altre iniziative per rivendicare il diritto alla mobilità e alla continuità territoriale. In pressing su Regione e Ministero dei trasporti anche i sindaci degli otto Comuni delle isole minori di Sicilia che, in una nota congiunta indirizzata agli organismi istituzionali nazionali e regionali, rappresentano “la difficile e incresciosa situazione che si è venuta a determinare nelle isole siciliane, tutte dipendenti dal trasporto, tramite navi, per il rifornimento dei generi di prima necessità, per la sopravvivenza delle popolazioni isolane e per il sostegno al fragile tessuto economico e sociale”.
Intanto, sul fronte di Caronte & Tourist isole minori vi è grande attesa per quella che sarà la decisione della magistratura sul ricorso urgente, presentato ieri, per consentire alle navi sotto sequestro di poter tornare ad operare sulle rotte verso le isole minori. “Ci scusiamo con i nostri clienti per il disagio che si sta involontariamente loro arrecando. Stiamo già adoperandoci al meglio per attenuarlo attraverso corse straordinarie e sostituzioni delle navi sottoposte al fermo dall’autorità giudiziaria”, fa sapere la compagnia. “Va comunque chiarito – prosegue la nota della compagnia di navigazione – che il sequestro di alcune altre unità (tra cui alcune ferme per lavori di manutenzione programmata) è unicamente collegato al valore delle stesse e finalizzato al raggiungimento della cifra prevista nel decreto cautelare dalla Magistratura. Nulla a che vedere, dunque con presunte violazioni delle normative sul trasporto dei passeggeri a mobilità ridotta e/o con tematiche inerenti la regolarità dei mezzi, perfettamente in grado di assolvere alle loro funzioni”.