giovedì, 19 Dicembre 2024

Gli armatori Barbaro coinvolti in una maxi truffa internazionale

Avrebbero simulato l’acquisito di 6 navi per fatturare costi mai sostenuti

Avrebbero simulato l'acquisito di sei navi dalla Corea del Sud e il noleggio di diverse imbarcazioni per fatturare costi mai sostenuti e detrarre dal fisco oltre 20 milioni di euro. Per riciclaggio, frode fiscale, uso di false fatture sono stati iscritti nel registro degli indagati l'armatore Pietro Barbaro, la figlia Federica e due familiari Giovanni e Alfredo. I Barbaro sono coinvolti in una più ampia inchiesta internazionale partita dall'Olanda e coordinata a livello europeo dall'agenzia dell'Ue Eurojust. A quanto pare, la società palermitana, come le altre coinvolte, si sarebbe rivolta a due esperti di finanza olandesi che vendevano false fatture in cambio di una percentuale sui soldi rimborsati dal fisco o risparmiati grazie alle false spese. In tutto la maxi-frode ammonterebbe a oltre 100 milioni di euro. Sia a Palermo che a Roma sono state eseguite diverse perquisizioni in uffici e abitazioni dei Barbaro.
La scoperta della maxi truffa è da imputare a una lite tra i due soci olandesi: a un certo punto uno dei due è scappato con la cassa a Dubai e l'altro è andato alla polizia e si è vendicato vuotando il sacco.  

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