venerdì, 19 Aprile 2024

Presti e Sgarlata per Turismo e Beni culturali?

Crocetta stringe su due nomi per il ruolo di assessori dopo il licenziamento di Battiato e Zichichi

Un mecenate e un'archeologa per proseguire la "rivoluzione" dopo il "licenziamento" del maestro Franco Battiato e del fisico Antonio Zichichi. Rosario Crocetta ha proposto le deleghe al Turismo e ai Beni culturali ad Antonio Presti, ideatore della Fiumara d'arte e suo grande amico, e ad Annarita Sgarlata, archeologa, già candidata nella lista Crocetta al Senato. Entrambi hanno preso un po' di tempo prima di sciogliere la riserva. Crocetta però conta sul loro assenso per ripartire, archiviando lo choc per il caso Battiato e le frizioni con Zichichi, accusato dal governatore di pensare troppo ai raggi cosmici e poco al lavoro. 
L'idillio col cantautore è stato spazzato via dalla bufera scaturita per la frase sulle "troie in Parlamento" pronunciata da Battiato a Bruxelles. "Troppo gravi, non ci ho dormito la notte: Battiato era indifendibile", ha detto Crocetta prima di aggiungere: "Ho preso la decisione anche per evitare a Franco un linciaggio mediatico. Io stimo Battiato, gli voglio bene. E' una persona magica e mal si concilia con l'invasione nella politica". Crocetta ha anche detto di avere parlato al telefono con Battiato e che "con lui rimangono aperte prospettive per il futuro".
Diverso l'addio con Zichichi: "Non se ne poteva più, bisognava lavorare e invece lui parlava di raggi cosmici. Forse, sarebbe stato meglio utilizzarlo come esperto" aveva detto ieri Crocetta. Parole a cui ha prontamente replicato lo scienziato. "Ringrazio vivamente Crocetta per avermi liberato dall'impegno che mi aveva chiesto di prendere affinché in Sicilia si potesse 'voltare pagina'. In tre mesi di intenso lavoro ho fatto dodici progetti la cui realizzazione avrebbe – per la prima volta nella storia della Sicilia post-guerra – portato un serio contributo per voltare pagina. La verità – aggiunge Zichichi – sta nel fatto che sono venute fuori profonde divergenze culturali. Di queste profonde divergenze culturali io sono orgoglioso in quanto sono queste l'unica strada affinché la Sicilia possa voltare pagina. Purtroppo Crocetta ha deciso di non provare nemmeno".
"Non mi pento delle mie scelte, ma si cambia", ha comunque concluso Crocetta.

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