Flessibilità ed elasticità per non dilapidare in inverno i risultati raggiunti dal turismo siciliano durante la stagione estiva. Questa la ricetta di Antonio Purpura, componente del Comitato scientifico delle Giornate dell’Economia e docente all’Università di Palermo, illustrata nel corso della sessione dedicata al turismo delle Giornate dell’economia del Mezzogiorno. “Nel periodo invernale – ha sottolineato Purpura – dobbiamo puntare sul turismo culturale”.
E a proposito di turismo culturale, Aurelio Angelini, direttore della Fondazione Unesco-Sicilia, ha portato l’esempio positivo del riconoscimento Unesco al percorso arabo-normanno e di manifestazioni come Le vie dei Tesori “che sono riuscite nell’obiettivo di consolidare flussi turistici lontano dai periodi classici”.
Giovanni Ruggeri, presidente OTIE – Osservatorio sul Turismo delle Isole Europee, ha messo a paragone la Sicilia con le altre isole. Un paragone da cui la Sicilia non esce benissimo. “A parte Malta, per cui la destagionalizzazione è realtà già da anni, Creta è riuscita a proporsi come destinazione anche tra aprile e giugno, ma il caso più eclatante sono le Canarie che hanno creato nuovi prodotti e si sono aperte su nuovi mercati fra novembre e marzo”.
“La Sicilia malauguratamente continua a essere un prodotto stagionale – ha ribadito Nicola Farruggio, presidente di Federalberghi Palermo -. La risposta non può essere chiesta solo alle strutture ricettive, prima coinvolte e poi lasciate a se stesse. Speriamo che il nuovo assessore regionale al Turismo non sia l’ennesimo al quale spiegare da capo la situazione”.
E anche per quanto riguarda mobilità e infrastrutture, la situazione non è delle più rosee: “Siamo messi male, ecco la verità – ha ammesso Marco Migliore dell’Università di Palermo. E lo dice anche il Piano generale dei trasporti commissionato dalla Regione nel 2016. Se avessimo picchi di domanda anche sulla rete autostradale sarebbe il caos: troppi ancora i tratti su unica corsia”.
Sulla stessa scia l’intervento di Giuseppe Mistretta, ad di Gesap: “Noi possiamo pure portare a Palermo le compagnie ma sono i collegamenti che frenano tutto il sistema. L’unica via d’accesso tra Palermo e Punta Raisi è la A29 e il collegamento ferroviario non sarà ripristinato, così dicono le Ferrovie, prima di marzo 2018”.
Infine, Toti Piscopo si è soffermato sul marketing: “Vendere il prodotto Sicilia – ha detto – è difficilissimo senza una governance vera. Anche gli operatori di turismo culturale puntano quasi per necessità su eventi di nicchia, poco assecondati dalle politiche pubbliche, per rendere più attrattiva l’offerta complessiva. Quello che drammaticamente emerge oggi da questo dibattito è che la Sicilia è priva di una governance capace d’interpretare le esigenze dei mercati internazionali e di darsi una visione strategica utile a consolidare i risultati sinora conseguiti”.