sabato, 16 Novembre 2024

Tra sogno e realtà Sciacca ricomincia dal turismo

Accantonato il sogno di diventare il terzo polo turistico siciliano, Sciacca avverte la necessità di individuare una strategia per la creazione di un brand che la possa rendere riconoscibile ed attrattiva. La sveglia prova a darla l’associazione Terramatta – dello Sciacca Film Fest – con il patrocinio del Comune di Sciacca che, alla vigilia dell’Immacolata, ha promosso la manifestazione WakeUp Sciacca, gli Stati Generali del Turismo della città.

“Una occasione d’incontro per dar voce ad piattaforma nata dal basso – ha spiegato Sino Caracappa, guru dello Sciacca Film Festival ed organizzatore della manifestazione insieme alla Vertigo – che ha mirato a raccogliere idee e buone pratiche per individuare una strategia per la creazione del brand Sciacca”.

Cinque tavoli animati da imprenditori turistici ed economici, operatori culturali che si sono confrontati su cultura, enogastronomia, benessere, infrastrutture, imprese, all’interno del Complesso Monumentale della Badia Grande. Un convento, luogo storico della città convertito e riqualificato grazie ai finanziamenti europei, riportato in vita con tre sale cinematografiche e due saloni espositivi, che è diventato la casa dello Sciacca Film Fest, del Letterando in Fest e di tantissimi altri eventi ed appuntamenti.

In linea con analoghe realtà siciliane, le criticità manifestate dai partecipanti, non numerosi e non tutti rappresentativi di interessi diffusi, ma sufficientemente puntuali, appassionati ed attenti ad evidenziare i limiti della pubblica amministrazione che però ha dichiarato di non voler rimanere sorda alle sollecitazioni del mondo imprenditoriale.

“Vogliamo ascoltare – ha infatti ribadito il neo sindaco, Francesca Valenti (nella foto) nel suo saluto iniziale – e lavorare insieme per elaborare un progetto il più condiviso possibile”.

Tanta onestà intellettuale comunque tra i presenti che non hanno disdegnato di fare un mea culpa ricordando e lamentando le tante occasioni perdute e il limite oggettivo di fare sistema. Come ha ribadito Giacomo Glaviano, decano dei giornalisti saccensi e presidente della Fijet Italia. Anche se oggi c’è tanta volontà di girare pagina, di svegliarsi e cavalcare l’onda lunga del turismo siciliano.

“I problemi di Sciacca non sono diversi da quelli del resto della Sicilia – ha spiegato Toti Piscopo, direttore editoriale di Travelnostop.com – occorre avere una visione di sviluppo che per Sciacca passa attraverso le tre C: Ceramiche, Coralli e Carnevale insieme alla pesca ed alla riconversione verso la pescaturismo e puntare sul cineturismo, insieme ad altri specifici segmenti di mercato e su tutti l’enogastronomia. Un mix di bellezze  e di opportunità che vanno contestualizzate ed organizzate. A Sciacca, come nel resto della Sicilia, cinque sono i punti nevralgici da affrontare: la pianificazione, la programmazione, il marketing, la comunicazione e la commercializzazione, attraverso gli strumenti tradizionali e quelli offerti dalla tecnologia e dalla digitalizzazione”.

“Abbiamo apprezzato l’impegno e la volontà di fare – ha dichiarato Filippo Bellanca, vicesindaco con la delega per il turismo (nella foto) – anche se il poco tempo a disposizione ha forse impedito agli organizzatori un maggior coinvolgimento di tutti i soggetti che del turismo di Sciacca sono o devono essere protagonisti. Adesso attendiamo il documento finale per cogliere spunti da inserire nel programma che, come amministrazione comunale, intendiamo attuare per meglio valorizzare tutte le potenzialità turistiche di Sciacca. Già siamo orientati ad investire gli importi derivanti dall’imposta di soggiorno su formazione, segnaletica, decoro urbano, promozione e commercializzazione del territorio insieme ad animazione e valorizzazione di eventi”.

L’altra Sciacca, quella meno imprenditoriale ma più rappresentativa dell’identità saccense, e di un’area territoriale vasta, ha ripreso a sognare e vuol farlo insieme ai 4 alberghi di Sciaccamare, al Verdura Resort, alle Terme, alla possibile riapertura di Torre Macauda, per giocare la sua partita e svegliarsi grande insieme ai grandi per riconquistare, all’alba di un nuovo giorno, quel podio  accantonato il giorno prima.

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