Esattamente una settimana fa è stata presentata come il nuovo assessore al Turismo della Regione siciliana e le sue prime dichiarazioni sembrano stimolare una concertazione trasversale con gli altri assessorati, Beni Culturali in primis.
Intenzione meritevole che non può però prescindere da una seria e serena disamina dei tanti ed irrisolti problemi che costituiscono, se non la causa principale, la concausa del mancato decollo di questo settore economico. Perché il turismo non è un fenomeno spontaneo, ma un fenomeno economico che, per competere sui mercati nazionale ed internazionali, va organizzato. Il nostro modello di organizzazione è obsoleto, privo di regole e di programmazione, gravato da costi, balzelli e da una burocrazia a volte esasperante.
Tutti elementi sicuramente ben noti al neo assessore Cleo Li Calzi, conosciuta ed apprezzata per essere una donna energica e una manager preparata che non mancherà di fare una seria riflessione sulla riorganizzazione delle categorie, sulla regolamentazione ed individuazione delle professioni turistiche, sulla revisione e rimodulazione dei Distretti turistici, sul Piano Strategico e il Programma triennale, ed infine di quella legge sul turismo che tutti invocano e che sembra, nessuno, in realtà, voglia. Certo non sono i soli problemi, ma sicuramente i più stagionati che forse vanno segnati nell’agenda dell’assessore Cleo Li Calzi a cui auguriamo buon lavoro.