(di Toti Piscopo) Il settore delle agenzie di viaggi e dei tour operator è in ginocchio, alle prese con le innumerevoli cancellazioni, particolarmente per tutto il segmento del turismo scolastico in un periodo in cui per partecipare alle gare sono state costrette ad un impegno economico non indifferente, a fronte di aggiudicazioni mai avvenute e sospese per l’emergenza. Non è da meno l’aspetto legato alle richieste di rimborso, particolarmente della biglietteria aerea. Quindi crisi di fatturato, e di liquidità.
A questo si aggiungono tanti dubbi, perplessità e non poche preoccupazioni l’inserimento nel recente Decreto legge “Cura Italia” il punto 3 dell’art. 79 che così recita: “In considerazione della situazione determinata sulle attività di Alitalia – Società Aerea Italiana S.p.A. e di Alitalia Cityliner S.p.A. entrambe in amministrazione straordinaria dall’epidemia da COVID-19, è autorizzata la costituzione di una nuova società interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle Finanze ovvero controllata da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta”.
Le risorse previste per questa newco, interamente controllata dal Tesoro o da una società interamente pubblica per salvare Alitalia, in atto commissariata, considerata oggi più di ieri strategica per l’economia del Paese e per le sue infrastrutture. Peraltro sembra ormai certo che, per effetto dell’emergenza sanitaria, lo scenario del trasporto aereo è totalmente mutato ed è poco probabile che arrivino manifestazioni d’interesse come riferito oggi.
Ma il dubbio che si insinua tra molti operatori ed agenti di viaggio è che dietro a questa, ulteriore e nobile, esigenza di cui Alitalia ha ampiamente beneficiato negli anni non si celi qualche strana manovra che possa preludere, secondo antiche italiche abitudini, a una nuova Bad Company Alitalia dove lasciare tutti i debiti e quindi anche i rimborsi dovuti. Insomma, un vero e proprio fallimento pilotato dallo Stato. Un rapporto antico quello tra la categoria e l’Alitalia, iniziato con un forte amore e trasformato nel tempo in odio/amore e più recentemente in diffidenza.
Il tam tam è sempre più insistente e la domanda sempre la stessa: quali tutele avranno tutte le Agenzie IATA che già sono in piena attività per le richieste di rimborso su tutta la biglietteria cancellata per il Coronavirus e per le barriere che il mondo intero ha posto???
A riprova di questi dubbi è ormai voce diffusa e pressoché unanime che l’ufficio rimborsi Alitalia sembra scomparso. “Già è difficile interloquire con le compagnie low cost – lamenta Vincenzo Lo Cascio del Il tuareg – che non rimborsano quei gruppi Viaggi di Istruzione, bloccati dal Governo con motivazioni che non trovano, per singole date, e per indicazioni specifiche, lettura sulle normative che regolano il turismo sul piano internazionale. Abbiamo già subito in passato e superato in contesti diversi, ma ora con la redditività a zero cosa facciamo? Chi ci amministra deve fare chiarezza: i nostri soldi e quelli dei mancati viaggiatori che fine faranno?”
Sul tema del turismo scolastico interviene, soffermandosi sul recente Decreto legge anche il presidente della Fiavet Sicilia, Giuseppe Ciminnisi. “Nella fase di stesura – dice Ciminnisi – forse non si è tenuto conto dell’ attuabilità, mi riferisco in particolare al rilascio dei voicher per i viaggi in genere e per i viaggi d’istruzione in particolare. Fermo restando che gli affidamenti – ricorda il presidente della Fiavet – avvengono tramite vere e proprie gare d’appalto (anche se a mio giudizio è improprio il ricorso a questa disciplina) come farà la scuola ad utilizzare il voucher se non potrà fare l’affidamento diretto? Gli alunni che in questo anno scolastico sarebbero dovuti andare in gita (viaggio d’istruzione) l’anno prossimo saranno in un’altra scuola come faranno ad utilizzare il voucher? Come farà la scuola a rimborsare le famiglie considerato che non ha i soldi? Da ciò si può definire che sicuramente nel turismo scolastico la gestione diventa difficile. Ancora peggio – conclude Ciminnisi – con i gruppi stranieri che dovevano visitare la Sicilia quindi in INCOMING o OUTGOING. Considerate le misure veramente irrisorie per tutta la filiera del Turismo REGOLARE speriamo che il decretone possa veramente considerare il turismo per il valore reale (13% del PIL nazionale) che adesso è in ginocchio”.