Non solo turismo culturale alla Valle dei Templi che dopo aver incrementato da 2 a 5 gli ettari di terreno coltivati a vigna, ora punta a passare dalle attuali 3.500 bottiglie a circa tredici mila grazie al progetto “Diodoros II”.
Tra i filari delle vigne della Valle crescono vitigni autoctoni come il Nero d’Avola, il Nerello Cappuccio e il Nerello Mascalese che danno vita al vino “Diodoros”: un prodotto di eccellenza apprezzato dagli esperti del settore.
“Questa iniziativa non è un souvenir – ha spiegato il direttore del Parco archeologico, Roberto Sciarratta – ma una complessa opera di recupero del paesaggio che abbiamo intrapreso negli ultimi anni e che ha visto il Parco vincere il Premio del paesaggio nel 2017. Questo progetto, nato quasi dieci anni fa, è di valorizzazione e di ripresa della coltivazione”.
“E’ un marchio di qualità – ha spiegato il presidente della coop Cantine viticoltori associati di Canicattì, Giovanni Greco – che sarà testimonianza di queste bellezze di livello mondiale. L’obiettivo è legare le bellezze archeologiche e paesaggistiche alle produzioni di eccellenza”.