L’itinerario arabo-normanno di Palermo, Monreale e Cefalù entra nella World Heritage List. Candidata per “il sincretismo culturale rappresentato dall’architettura arabo-normanna di Palermo e delle cattedrali di Cefalù e Monreale”, la Sicilia conquista così il settimo riconoscimento dell’Unesco e il primato di regione con il più alto numero di siti elevati a patrimonio dell’umanità. Si tratta di un titolo che arriva a distanza di qualche anno, da quando nel 2010 l’assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, raccolse la proposta della commissione Unesco Italia di lanciare la candidatura. Ora è arrivato l’ok dalla commissione dell’Unesco riunita a Bonn.
E oggi a Palermo il presidente del Comitato di pilotaggio del sito Unesco “Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale”, Leoluca Orlando, ha incontrato i giornalisti, insieme a il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, l’assessore regionale alla Cultura, Antonio Purpura, l’assessore regionale al Turismo, Cleo Li Calzi, il sindaco di Monreale, Pietro Capizzi, il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, il presidente della Fondazione Unesco Italia, Giovanni Puglisi. Un’occasione per annunciare anche che la Regione ha già iniziato il lavoro per candidare le Saline di Mozia e l’idea di ripristinare la tratta ferroviaria Palermo-Monreale.
Soddisfazione aveva erspresso il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, “l’iscrizione di Palermo arabo normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale nella Lista del Patrimonio dell’Umanità porta a 51 i siti Unesco in Italia. Un primato internazionale di cui dobbiamo andare orgogliosi e di cui siamo ancora più entusiasti per il riconoscimento ad uno dei più felici esempi storici di integrazione e convivenza fra le diverse culture del Mediterraneo”.
L’itinerario arabo-normanno è costituito da nove monumenti, di cui sette solo a Palermo, il Palazzo Reale con la cappella Palatina, la chiesa di San Giovanni degli Eremiti e quella di Santa Maria dell’Ammiraglio (nota come chiesa della Martorana), la chiesa di San Cataldo, la cattedrale di Palermo, il palazzo della Zisa, ponte dell’Ammiraglio. Gli ultimi due sono le cattedrali, con i rispettivi chiostri, di Cefalù e Monreale.
“Questo riconoscimento è un motivo d’orgoglio ed è una grande gioia per Palermo e i palermitani, ma anche per tutti i siciliani – ha detto da Bonn il sindaco Leoluca Orlando – Sette monumenti su nove a Palermo, e sarà certamente volano di sviluppo turistico e nuova economia per Palermo e per tutta la Sicilia”.
Per il presidente della commissione nazionale italiana per l’Unesco Giovanni Puglisi si tratta di “un riconoscimento importante perché finalmente un sito veramente unico al mondo entra nella lista dell’Unesco e diventa patrimonio dell’Umanità e poi perché è un modo di valorizzare la parte migliore delle città di Palermo, di Monreale e Cefalù”.
“Palermo – ha detto Toti Piscopo presidente dello Skal International Italia – aggiunge una nuova perla alla sua splendida collana. Il riconoscimento da parte dell’Unesco contribuisce a lenire l’amarezza per il mancato riconoscimento di Palermo capitale della cultura. Una tappa significativa di un percorso avviato già cinque anni fa. Un obiettivo centrato che va considerato come un nuovo punto di partenza, e non certo di arrivo, per il riposizionamento sociale, culturale, turistico di Palermo ma anche di Cefalù e Monreale. L’Unesco affida alle amministrazioni di questa Città, ma principalmente ai suoi cittadini, la responsabilità di tutelare un Patrimonio dell’Umanità e non solo delle Comunità. Farlo, deve essere impegno e responsabilità di tutti. Lo stesso che hanno messo un team di professionisti e di politici di governi diversi, spesso in contrapposizione, ma che sono riusciti ad individuare e conseguire, con unità d’intenti, l’obiettivo comune che oggi offre a tutti una nuova, gioiosa e splendida opportunità”.
“Adesso è importante valorizzare il patrimonio della nostra città e migliorare i servizi per attrarre sempre più turisti e rilanciare il turismo creando buona occupazione” ha detto il segretario generale della Uil Sicilia Claudio Barone.