In Sicilia, ogni festa si celebra a tavola, con ricette tramandate di madre in figlia. Il nesso tra cibo e dimensione festiva porta con sé una serie di significati ancestrali legati ad antichissimi riti propiziatori per la semina e il raccolto, il rincorrersi delle stagioni, le alleanze tra devoti e santi, vivi e morti.
Nasce così “I FOOD. Cibo e feste in Sicilia” la nuova mostra di I WORLD a Palazzo Bonocore, il settecentesco palazzo di proprietà della Curia di Palermo che ospita il primo museo multimediale dedicato all’identità culturale e al patrimonio immateriale siciliano. L’inaugurazione di I FOOD è fissata per domani, venerdì 13 maggio alle 17 all’interno della Settimana delle Culture (alle 17 ingresso ad inviti; dalle 18 alle 21 ingresso libero). La mostra sarà visitabile dal 16 maggio al 31 ottobre. Ingresso: 4 euro.
Un focus espositivo che parte dalle maschere (ci saranno l’ussu di Saponara, il Mastro di Campo di Mezzojuso, i diavuli di Prizzi), passa per gli artefatti cerimoniali delle feste di San Giuseppe (dagli altari di pane preparati per le cene di Salemi alla tavulata di Poggioreale) e il Ballo della Cordella di Petralia Sottana e si conclude con proiezioni dedicate al Festino di santa Rosalia, e un’esposizione di dolci legati alla festa dei Morti, fra cui una pupa ri zuccaru di 2,30 metri d’altezza, realizzata dai fratelli pasticceri Rosciglione, probabilmente la pupa più alta mai realizzata. Non quadri d’insieme, ma una vera e propria immersione nelle feste che prevede anche il supporto di immagini e l’esposizione degli elementi del rito – maschere, altari, strumenti musicali, cibi – per la prima volta riuniti dal vivo in un unico spazio nel capoluogo siciliano.
Ma il progetto I FOOD non si ferma all’esposizione dei simboli: un articolato calendario di laboratori artigianali, conferenze ed indagini antropologiche, degustazioni, porterà a Palermo la tradizione più autentica dei comuni che ospitano le feste. In stretta collaborazione con Slow Food Sicilia, infatti, da metà giugno si potranno scoprire i dolci e le specialità salate – dalle Cudduredde di Delia alla Manna delle Madonie di Giulio Gelardi al Torrone di Geraci a Cucciddati e squartucciati di Poggioreale fino alla coloratissima frutta martorana -, vere eccellenze del territorio, le cui ricette si tramandano da generazioni nelle famiglie e fra le monache dei conventi di clausura dove sono tutt’oggi eseguite artigianalmente.
Per tutta l’estate, poi, Palazzo Bonocore diverrà una piccola “expo” delle feste tradizionali siciliane. Ospite per una settimana di Palazzo Bonocore, infatti, ogni comune siciliano potrà presentare a Palermo sia le specialità artigianali che i prodotti agroalimentari tipici del territorio, raccontandone l’origine, i rituali della preparazione e il significato simbolico.
A fine settimana, gli stessi comuni proporranno in piazza Pretoria, una piccola rappresentazione della propria festa patronale: un invito implicito a visitare la Sicilia dei borghi, dove il rituale delle feste è ancora legato ai frutti della terra e al ciclo della natura e delle stagioni.