martedì, 5 Novembre 2024

A Palermo documenti e materiali storici inediti nella memoria della Shoah

In concomitanza con la Giornata della Memoria, Palazzo Sant’Elia ospita fino al 24 marzo a Palermo la mostra “RICORDI FUTURI 3.0. Diaspore in terra di Sicilia”.

Un’esposizione originale e multimediale con installazioni, oggetti simbolici ed opere d’arte contemporanea, video e proiezioni, armonizzati in un percorso narrativo che conduce ad un’esperienza avvolgente – a tratti graffiante, a tratti subliminale – e di grande effetto emotivo nella memoria della Shoah, che in Sicilia si arricchisce di documenti e materiali storici inediti, come le lettere di espulsione dei professori universitari – tra gli altri, il grande fisico Emilio Segrè, il biochimico Camillo Artom e l’oncologo Maurizio Ascoli – durante il ventennio fascista.

“RICORDI FUTURI 3.0” guarda al passato, ma lo coniuga col presente, rintracciando il dolore di ieri tra i migranti di oggi. Opere come “Legami” di Paolo Amico centrano la fusione tra ieri e oggi: un barcone del 1947 Exodus, riprodotto a penna sfera. Metà è in bianco e nero, che accoglie gli ebrei sfuggiti allo sterminio, migranti verso la Terrasanta; l’altra metà è a colori, carica di uomini i cui giubbotti di salvataggio arancioni rimandano ai fatti di cronaca.

Allestimento contemporaneo, animazioni, binari proiettati su cui scorrono le immagini di persone reali che furono allontanate; altre che narrano con la loro video-testimonianze la sopravvivenza, come Liliana Segre – appena nominata senatrice a vita dal presidente Mattarella – che ha atteso un’intera vita dalla deportazione e ha deciso di ricordare quando è diventata nonna; o il documentario sulle pietre d’inciampo, progetto di Gunter Demnig, prestato dal Museo Diffuso della Resistenza di Torino e realizzato con il contributo di molti studenti.

“Si tratta – dice il sindaco della Città Metropolitana di Palermo, Leoluca Orlando – di uno dei primi eventi di Palermo Capitale Italiana della Cultura2018 che ospita anche Manifesta12, e dunque non poteva che essere legato agli intrecci fra passato e presente, fra passato e futuro, dando nuova luce alla millenaria storia multiculturale della città”.

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