domenica, 22 Dicembre 2024

A Lampedusa in mostra opere dai musei dell’area mediterranea

Un Caravaggio per ricordare il piccolo Aylan, un tributo simbolico a tutte le vittime migranti. La tela scelta dalle Gallerie degli Uffizi, un Amorino, un angelo profondamente addormentato, rappresenta un omaggio al bimbo siriano morto sulla spiaggia turca, ma anche ai tanti piccoli che sono nati in mare, durante la migrazione, o coloro che sono riusciti a sopravvivere grazie ai soccorsi.

Il dipinto giunge a Lampedusa, con moltissime altre opere prestate dai principali musei dell’area del Mediterraneo, per formare il primo nucleo espositivo del Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo, che sarà inaugurato venerdì 3 giugno. In questa occasione aprirà le porte anche il Museo Archeologico delle Pelagie, nato grazie all’impegno della Regione Siciliana e della Soprintendenza ai Beni Culturali e Archeologici della Provincia di Agrigento. All’inaugurazione è prevista la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del ministro della Cultura Dario Franceschini, del sindaco di Lampedusa e Linosa Giusi Nicolini, dei direttori dei musei che partecipano all’iniziativa.

“Da Tunisia, Francia, da altri Paesi mediterranei, giungono opere per sottolineare il bisogno di un nuovo patto di fiducia basato sull’accoglienza e sulla cultura molteplice del Mediterraneo”, spiegano i curatori Palladino e De Lisi. Alle Gallerie degli Uffizi è stato chiesto di essere l’istituzione capofila  di questo primo museo italiano dedicato a chi migra da una sponda all’altra, non importa quale sia la partenza o dove sia l’arrivo.

In queste ore un ponte comune organizzato dalle Forze dell’Ordine sta facendo giungere a Lampedusa il primo corpus di opere dalle Gallerie degli Uffizi , dal Museo del Bardo di Tunisi, dal Mucem di Marsiglia, dal Museo Storico Navale della Marina Militare e dal Museo Correr di Venezia, dal Museo Pelagalli “Mille voci mille suoni” (Bologna), dalla Biblioteca Panizzi (Reggio Emilia), dal Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina (TP), dal MUDIA di Agrigento, dai musei Abatellis e Salinas, e dalla Fondazione Sicilia – Villa Zito (Palermo).

In mostra anche una speciale sezione “della memoria” con reperti originali del naufragio insieme ad un frammento bellico della Seconda Guerra Mondiale.

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