Dopo la notizia del progetto già pronto di una compagnia aerea siciliana con basi a Palermo e Catania, che abbiamo pubblicato in anteprima sulle pagine di Travelnostop.com lo scorso 12 dicembre, abbiamo registrato a fronte dei consuete critiche, una prevalenza di commenti positivi sull’idea avanzata da Luigi Crisipino, già patron di Air Sicilia. Per una volta, però, sono stati tanti anche i commenti positivi da parte di quei siciliani che sognano un vettore di proprietà dell’Isola.
Tra gli autorevoli commenti giunti in redazione sulla nascita di Aerolinee Siciliane anche quello di Salvo Zappalà, tra i più noti operatori turistici siciliani: “Luigi Crispino ha l’esperienza e il know-how necessari per esprimere una nuova iniziativa imprenditoriale nel settore del trasporto aereo. Il know-how, spesso, è la risultante degli errori commessi; tuttavia ritengo che Crispino racchiuda in sé le potenzialità per ricreare, anche a partire dalle precedenti esperienze, condizioni durevoli per affrancare la nostra terra dall’attuale duopolio che mortifica i siciliani e le ambizioni di sviluppo turistico della regione. Ovviamente le istituzioni dovranno reggere il gioco, predisponendo gli strumenti idonei per unire le risorse umane, finanziarie e infrastrutturali del territorio. Un gioco di squadra cui non siamo abituati, e che rimane il nostro peggior limite. Se riusciremo a superarlo eviteremo di disperdere le energie e le competenze che oggi Luigi Crispino offre alla Sicilia: dimostrate mettendo in piedi Air Sicilia e poi Wind Jet che purtroppo, per una mancata convergenza di interessi (gioco di squadra), è svanita, senza ricevere il sostegno che avrebbe meritato. Per quanto mi riguarda sono pronto a supportare l’iniziativa, riconoscendo a Crispino la passione, le competenze e quelle doti umane che, se supportate da uno staff amministrativo che lo svincoli da problemi di gestione delle risorse e del capitale umano da impiegare, possono consentire al suo progetto di volare alto”.
Commenti a cui ha risposto lo stesso Crispino: “per creare una squadra coesa, affiatata e atta a vincere una sfida occorrono dei prerequisiti: la moralità dei componenti, la lealtà, il mettersi al servizio della squadra, l’altruismo, l’univocità dell’obiettivo e del modulo di gioco, che non presuppone che se l’allenatore adotta il 4-4-2 qualche giocatore cerca di cambiare il modulo in corsa giocando una sua partita. Se fossi un allenatore preferirei giocare in nove o anche in otto, e non con due o tre giocatori che forse scendono in campo con retropensieri e voglia di segnare tanto alta da rinunciare all’assist con il risultato di far perdere la squadra… E in Sicilia di questi campioni ne abbiamo tanti… forse troppi. Detto questo, e fuor di metafora, metto a disposizione tutto quello che ho: non so se poco o tanto ma tutto quello che ho lo metto a disposizione della Sicilia e dei siciliani e di tutti quelli che ci credono e vogliono partecipare”.