sabato, 20 Aprile 2024

Di cultura si mangia ma se ben cucinata

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota scritta dalla studentessa Anna Aglianò dell’ ITS- Fondazione Archimede di Siracusa:

Sembra ancora di attualità la dichiarazione fatta, tanti anni fa, dall’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti che fece discutere: “con la cultura non si mangia”… Una dichiarazione che è stata l’incipit per una conversazione didattica con gli studenti dell’istituto ITS- Fondazione Archimede di Siracusa, del corso “Tecnico superiore per la comunicazione e il marketing delle filiere turistiche e delle attività culturali”, tenuta con l’amministratore della Logos srl, Toti Piscopo.  

Un incontro giudicato utile ed interessante dagli studenti che hanno interagito con interesse alla giornata loro dedicata, iniziata all’insegna del voler approfondire la reciproca conoscenza, non solo per gli aspetti inerenti la loro provenienza liceali e le loro aspettative future, principalmente soffermandosi su ambizioni e progetti e sugli aspetti legati alle nuove professioni. Ma il parere dei giovani allievi alla provocatoria domanda proposta è stata pressoché unanime: “si, si potrebbe mangiare con la cultura, ma non si hanno ancora le capacità per poter trasformare la cultura in vera e propria economia.

Piscopo ha pazientemente atteso la loro risposta per poi ricordare: “invece si, con la cultura è possibile mangiare,” ha spiegato, “un esempio può essere il Teatro Greco a Siracusa: i turisti vengono a Siracusa non solo per vedere il Teatro Greco, ma anche le Rappresentazioni Classiche. Rappresentazioni che costituiscono valore aggiunto e motivazione per stimolare il turista che  spende soldi contribuendo a creare economia sana e somministrare conoscenza.”

A questo punto il discorso si è spostato sul fattore “beni culturali” presenti sia sul nostro territorio che su tutto il Paese.“Dobbiamo lasciare respirare i nostri beni culturali”, ha spiegato Piscopo con una metafora,: “non dobbiamo essere come quei genitori che, amano i loro figli e per un eccesso di tutela, arrivano al punto di soffocarli. Il bene culturale va tutelato, ma anche fruito. ” Un bene culturale al pari di un sito archeologico  costituisce un fattore distintivo per la scelta di un viaggio: non è altro che l’attrazione principale di una meta predestinata si è convenuto ed un bene, per renderlo maggiormente fruibile e attrattivo, si devono applicare delle strategie di marketing, che poggiano anche su comunicazione e supporto per la commercializzazione”. Ma non solo si è ricordato  agli studenti il segreto per lo sviluppo di un turismo sostenibile: si sviluppa laddove vi è una convivenza civile e collettiva tra residenti e turisti”.

 

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