Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Giuseppe Catanzaro, un giovane studente e cittadino di Sciacca, che affronta il tema del dl Sblocca Italia a cui oggi è dedicata una news nell'edizione nazionale di travelnostop.com. "Arriva il decreto sblocca Italia. Nessuna opera siciliana nell'elenco. Da cittadino, leggendo la notizia, mi chiedo subito come sia possibile che nell'elenco in questione non venga, in alcun modo, citata neppure una richiesta di finanziamento e di intervento, riguardo le molte opere incompiute che ci sono in Sicilia. Le questioni che emergono sono essenzialmente due: o come cittadini non ci siamo accorti nessuno, che le opere sono state completate a nostra insaputa, oppure i nostri sindaci non hanno saputo cogliere l'occasione propostaci dal Governo per completare gli eco mostri di cemento incompleti, sparpagliati tra un lido e una riserva naturale.
Parlando da cittadino di Sciacca e studente appassionato di politica, ma al momento senza alcuna collocazione in partito o associazione, mi chiedo che fine faranno le opere come il teatro Samonà che, ricordo, è stato fortemente voluto dall'allora amministrazione degli anni ‘70 e che, dopo svariate riprese di completamento, una testata giornalista nazionale, rilanciando la notizia del Samonà, ha definito il teatro ‘uno spreco infinito'.
Oltre al Samonà ci sarebbero anche, le piscine comunali i cui lavori sono iniziati nel 1975 con un investimento pari a 10 miliardi delle vecchie lire.
La chiesa della perriera i cui lavori di restauro avviati nel 1988, hanno visto una loro fine, soltanto dopo che nel 2011 la Regione ha mandato un ulteriore importo di 3 milioni di euro perché i soldi erano terminati prima che fosse ultimata la struttura.
Il museo del mare: che paradossalmente non ha una rete idrica, nè una linea telefonica, quindi è privo di un servizio informazioni dovuto anche all'assenza di collegamento internet. Ma ancora più paradossale è il fatto che l'unica strada che potrebbe portare al museo è nei fatti, impraticabile.
La chiesa della Raccomandata: che al di la della sua nominazione, di raccomandato pare non abbia proprio nulla visto che, dopo aver ricevuto un finanziamento di ben 627 mila euro per la ristrutturazione, è stata aperta al pubblico "al massimo tre volte l'anno per spettacoli a basso costo" e fino a pochi anni fa nel gradino della restaurata chiesa, andavano a pascolare le pecore.
E ancora, il ponte verdura, crollato nel febbraio 2013, quindi più di un anno fa, è la questione delle questioni: non è degno di finanziamento?
Mi chiedo, nonostante i tecnici dell'Anas abbiano già predisposto il progetto di ricostruzione, avendo "pronti 11 milioni di euro per dare corso all'appalto dei lavori," piuttosto che far gravare questi costi sulle casse della regione siciliana, perché non sfruttare l'occasione dello "sblocca-italia" in tal senso?
In vista del prossimo consiglio comunale di Sciacca, e non solo, mi auguro che partendo da questa mia lettera, i sindaci dei comuni agrigentini e siciliani, sfruttino gli ultimi 7 giorni di tempo rimasti per aderire al progetto ‘Sblocca-italia' poiché come abbiamo visto, di opere incompiute ne abbiamo e, ahimè anche abbastanza.