venerdì, 10 Maggio 2024

Vacanze fantasma, Scuto: legge non garantisce dalla truffe

Riceviamo e pubblichiamo una nota a commento della posizione assunta da Cassarà

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Dario Nicola Scuto a commento della news "Vacanze fantasma, Cassarà: mancano regole per adv" pubblicata su sicilia.travelnostop.com martedì 31 agosto 2010. "Non posso fare a meno di notare che l'ipotesi di reato di truffa contestato all'agenzia incriminata, viene impropriamente associata alla diatriba relativa al ‘regolamento delle agenzie di viaggio', mai varato dalla Regione per motivazioni che probabilmente non riguardano cavilli burocratici, bensì per una ben più concreta possibilità di vizi giuridici connessa alla qualità dello stesso. Bisogna innanzitutto notare che nessuna legge può garantire al consumatore $ di non incorrere in truffe di ogni genere, le quali si verificano quotidianamente in tutti i settori dell'economia, ivi compreso il turismo, anche allorquando siano stati rispettati i criteri di concessione delle licenze o di inquadramento professionale del personale. Basti solo pensare al caso di Todomondo, primo solo perché il più eclatante tra centinaia di casi minori.

Secondariamente ci si esprime sempre nei confronti del ‘regolamento' come se esso fosse la panacea di tutti i mali del turismo, cosa che non mi è sembrato di evincere affatto dal testo dello stesso e, soprattutto, come se la Sicilia fosse priva di qualunque legge in materia di turismo. Una legge regionale esiste e regola già i criteri indispensabili alla concessione delle licenze; indica anche chi siano i soggetti autorizzati alla commercializzazione dei prodotti turistici, le professioni, i criteri per la pubblicazione dei cataloghi, gli obblighi fiscali, ecc. Ciò non di meno esistono agenzie fantasma, ovvero prive di regolare licenza o date in affidamento a terzi, direttori tecnici che non hanno mai esercitato l'attività, una emergente organizzazione privata di viaggi che esprime fatturati maggiori alle stesse agenzie di viaggi, in violazione anche delle Leggi fiscali, non solo di quelle turistiche, ecc.

È forse tale situazione che ingenera l'ipotesi che in Sicilia non esista una legge sul turismo, e che si renda indispensabile un regolamento al fine di colmare questa vacatio, quando forse sarebbe il caso di sollecitare la Regione a prendere seri provvedimenti, intanto per l'applicazione ferrea della legge in vigore, che contrarrebbe fortemente il numero di agenzie sul territorio, e permetterebbe alle agenzie idonee di non subire la concorrenza sleale di abusivi di ogni genere, migliorando la qualità dell'offerta al consumatore.

Senza una concreta applicazione della legge esistente, si dà l'idea che il ‘regolamento' possa essere stato concepito ai fini di una ‘sanatoria' degli irregolari (mai identificati), cancellando i fatti pregressi, e dando il tempo a tutti i soggetti sul territorio di mettersi in regola, impressione che è ampiamente condivisa da numerosi indiscussi professionisti che non hanno ravvisato nessuna particolare innovazione nel testo in discussione, semmai ulteriori oneri per chi opera nel pieno rispetto delle leggi".

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