Mentre la tendenza generale è quella della destagionalizzazione, a Taormina d'inverno gli alberghi chiudono, anche quelli che hanno la licenza annuale. A sollevare la questione è la Fisascat Cisl che chiede al Comune di prendere una posizione in merito. "Non è immaginabile – afferma Pancrazio Di Leo, segretario generale della Fisascat Cisl della provincia di Messina – che nella capitale del turismo siciliano per l'intero periodo invernale la maggior parte delle imprese chiudono e che si riduca quindi sempre più il periodo di lavoro del personale impiegato. Ad esempio, pare che l'hotel San Domenico abbia prospettato dal 2014 una stagionalizzazione dell'attività con chiusura al 30 ottobre. Ma la risposta alla crisi, da parte delle aziende, non può essere il taglio del costo del lavoro, licenziamenti, mancate riassunzioni e trasformazione dei contratti".
Per questo, il sindacato chiede al Comune una verifica sull'osservanza dei turni di chiusura ed apertura delle strutture ricettive per la stagione invernale, che prevede il mantenimento della disponibilità attiva in città di almeno 3.630 posti letto. Verifica che il Comune ha già svolto secondo quanto si legge in un'apposita ordinanza sindacale emessa qualche giorno fa da cui si evince che attualmente sarebbero chiuse una ventina di strutture ricettive. Un dato che però non convince la Fisascat Cisl.
