Forte dei circa 6mila lavoratori stagionali nel suo comprensorio, Taormina si conferma cuore pulsante e capitale della battaglia dei lavoratori stagionali sulla Naspi. Nella Perla dello Jonio si è tenuto un nuovo presidio organizzato dalla Fisascat Cisl Messina per la raccolta firme della petizione da presentare al governo per chiedere la revisione della Naspi ed il rifinanziamento dell’Ape Social per i prossimi anni (sin qui è stata rifinanziata soltanto per il 2020).
I lavoratori stagionali di Taormina e dell’intero comprensorio infatti sono rimasti senza alcun sussidio da qui all’inizio della prossima stagione turistica. Il beneficio della Naspi è già finito e per gli addetti al turismo si prospettano tre mesi di grandi disagi senza nessun sussidio. “Il ministro del Lavoro – sottolinea il sindacato – non ha dato nessuna risposta alle istanze dei lavoratori e continua a perseguire una politica improntata sull’erogazione del Reddito di Cittadinanza, che non può essere la risposta e la soluzione ai problemi dei cittadini e non crea lavoro produttivo”.
Dal canto loro gli albergatori ammettono che la destagionalizzazione è e resta un’utopia. “I costi attuali per poter rimanere aperti anche d’inverno -spiega il presidente dell’Associazione Albergatori Taormina, Italo Mennella a blogtaormina.it – sono insostenibili. Il problema non riguarda soltanto Taormina, è una difficoltà che riguarda tutte le realtà turistiche italiane. Noi vorremmo rimanere aperti e dare lavoro, non è mai stata e non sarà mai nostra intenzione creare disoccupazione. Purtroppo, però, oggi, a queste condizioni, la destagionalizzazione è utopia. In molti non conoscono nemmeno il costo aziendale del personale. Una cameriera ai piani ha un costo per un’azienda di 2 mila 400 euro al mese”.
Dopo Taormina, banchetti saranno istituiti anche negli altri comuni del Comprensorio Jonico e non solo, a partire da Giardini Naxos e Letojanni.