Continua l’azione del Regenerative Marketing Institute guidato dal professore americano Philip Kotler su Palermo. Dopo che i primi giorni di settembre venne presentato il metodo del Marketing Rigenerativo a Villa Igiea (vedi news), per rispondere alle esigenze di ricostruzione del tessuto socio-economico a seguito degli effetti devastanti del Covid-19, e dopo che i co-fondatori dell’istituto Christian Sarkar ed Enrico Foglia sono rimasti in città per alcune settimane per analizzare possibili azioni per una veloce ripresa economica e prepararsi alle sfide future, sono stati pubblicati i primi casi-studio da cui partire per progettare nuove strategie di rilancio. I primi tre focus, presi in esame, sono stati dedicati all’aeroporto di Palermo, alla fabbrica di caffè Morettino e al ristorante Moltivolti.
Iniziamo proprio con il locale che si trova a Ballarò e che secondo gli studiosi dimostra quotidianamente come si presenta un modello di business rigenerativo in azione.
“Fondato nel 2014, da un gruppo di giovani amici di quartiere provenienti da Senegal, Zambia, Afghanistan, Bangladesh, Francia, Spagna, Gambia e Italia, Moltivolti testimonia come il lavoro può essere progettato per offrire dignità, cittadinanza e contemporaneamente creare valore sia per le imprese che per la comunità. E’ un’organizzazione a scopo di lucro e non a scopo di lucro, un modello di business ibrido che si può classificare come un business rigenerativo. Il suo scopo è creare un’esperienza culinaria basata sulla comunità, un hub per l’integrazione sociale e l’occupazione che serva i bisogni della comunità al di là del cibo e del nutrimento. Moltivolti è parte integrante della comunità Ballarò. Insieme ai suoi partner, sta costruendo il futuro ascoltando le voci del quartiere e impegnandosi in un dialogo continuo. Ogni mese aggiunge qualcosa al menu della community: un evento, azioni e persino il lancio di nuove organizzazioni. Ha ampliato la sua attività lanciando un’attività di B&B sopra il ristorante. Aiuta anche a incubare nuove imprese e organizzazioni fornendo consulenza e supporto. Vende prodotti di partner come Libera, organizzazione nazionale che gestisce le imprese confiscate alla mafia. Ha distribuito pasti a Ballarò durante il lockdown”.
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