A Morgantina una scala di ferro tra i resti archeologici, è polemica


Polemica nell’area archeologica di Morgantina dove al posto del tradizionale sentiero è stata posta una scala di ferro tra i resti archeologici “per proteggere i turisti e la scarpata”.

“Si tratta di una costruzione di oltre sessanta gradini e una decina di pianerottoli in orso-grill. Una rampa è parallela alla scala antica, l’ultima e più alta costeggia la Casa del Capitello dorico, sul lato nord, dalla parte del gineceo”, ha spiegato a Il Fatto Quotidiano la responsabile di “Noi Adone” Franca Ciantia che ha lanciato una petizione online per chiedere la rimozione dell’opera.

Pronta la replica di Laura Maniscalco, direttrice del Museo Archeologico di Aidone e Morgantina: “I gradini sono stati collocati per la protezione della scarpata e degli stessi visitatori. Il collocamento è stato preceduto da indagini effettuate sotto la direzione di un archeologo”. Insomma il progetto dell’architetto Enrico Caruso sarebbe un intervento migliorativo. Di certo l’unico finora realizzato tra quelli che i fondi comunitari PO FESR Sicilia 2007-2013 avrebbero permesso: 186mila euro per “Servizi e forniture” nell’ambito del progetto “Morgantina: dalla città di pietra alla sua immagine virtuale” e 236.800 euro per “Completamento opere di sistemazione e apparati didattici ai fini della fruizione” .

Intanto la direttrice del museo ha presentato all’assessorato regionale ai Beni culturali un progetto che comprende “un percorso per disabili; un contenimento della vegetazione e un intervento conservativo sui mosaici e gli intonaci”.

Per leggere la petizione clicca qui.

 

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