Agrigento, gli italiani salveranno anche l’estate 2022

“Dallo scorso anno, tutti speravamo che il 2022 fosse veramente l’anno della ripresa, ed invece ancora una volta, purtroppo un’altra ondata di Covid ha bloccato quasi tutto il mercato internazionale; certamente abbiamo fatto un luglio decisamente migliore del 2021, ma le presenze nei nostri B&B non hanno superato il 70%. Negli ultimi giorni abbiamo registrato confortanti segni di ripresa legata al turismo fai-da-te, ci si muove da soli e all’ultimo minuto; questo è positivo ma parliamo di un turismo di prossimità, soprattutto di siciliani che riscoprono la Sicilia. A salvarci sono stati quindi i nostri connazionali che hanno raggiunto Agrigento; otto su dieci, sono infatti turisti italiani. Gli stranieri arriveranno solo quando gli effetti della pandemia si saranno indeboliti”. A fare il punto sullo stato di salute del turismo ad Agrigento è Carmelo Cantone, presidente Commissione Turismo al Comune di Agrigento e tra i fondatori dell’Associazione ABBA, B&B di Agrigento.

“Per quanto riguarda il mese di agosto – prosegue Cantone – abbiamo prenotazioni che riempiono le nostre strutture ricettive al 90%, ma siamo certi che di qua a qualche giorno registreremo sicuramente il sold out. Ancora tutta da giocare la partita di settembre: prenotazioni a macchia di leopardo ma ancora basse, molto basse; il trend ci porta però a prevedere che le prenotazioni continueranno ad aumentare. Insomma per questa estate, non riusciremo a chiudere con i numeri pre-covid ma per fortuna stiamo registrando un confortante aumento delle prenotazioni”.

Le cause – secondo Cantone – sono tante. “Certamente – spiega – prima fra tutte la pandemia che continua a far fioccare pesanti disdette; poi l’offerta, cioè il numero delle strutture ricettive, che è aumentato a dismisura rispetto ad una richiesta che, purtroppo si limita soprattutto al periodo estivo; la città che certamente in questo periodo non offre certamente la migliore immagine; ed in ultimo,ma non come importanza, mi chiedo se gli Enti preposti alla promozione del territorio, potevano fare qualcosa più”.

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