Sono oltre 100mila le candidature giunte da tutto il mondo per vivere un anno nella Casa a 1 euro di Airbnb a Sambuca di Sicilia (vedi news). Tra queste, il 22% proviene da residenti negli Stati Uniti, il 15% dall’Argentina, il 10% dall’India, l’8% dal Messico e il 5% dal Regno Unito, ma ci sono state candidature anche da paesi come Canada, Cile, Sudafrica, Nuova Zelanda, Cina e Giappone. L’iniziativa si lega peraltro alle possibilità offerte oggi dallo smart working. Proprio nei giorni scorsi è stato approvato con il Decreto “Sostegni-ter” un emendamento che introduce nel nostro ordinamento la figura del “Nomade Digitale” o remote worker, definiti come “cittadini di un Paese terzo, che svolgono attività lavorativa altamente qualificata attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici che consentono di lavorare da remoto in via autonoma ovvero per un’impresa anche non residente nel territorio dello Stato italiano”.
“Un’ottima notizia” commenta Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia. “Con l’affermazione dello smart working e del lavoro ibrido, sono sempre più coloro che non hanno necessità di recarsi in ufficio quotidianamente: per la prima volta, milioni di persone possono vivere ovunque nel mondo. Il successo della Casa a 1 Euro a Sambuca ne è la riprova: c’è un bisogno crescente di misurarsi con sé stessi e scoprire altre culture trasferendosi all’estero per periodi estesi. Da parte nostra, ribadiamo la totale disponibilità al ministro del Turismo Massimo Garavaglia a lavorare insieme per rendere la destinazione Italia ancora più attraente per questi nuovi viaggiatori attraverso programmi specifici”.
“Dalla vendita delle Case ad 1 euro ripetuta quest’anno con un secondo bando, è scaturito un investimento economico stimato in almeno 25 milioni di euro, tra diretto e indotto, dando una boccata d’ossigeno alle imprese, all’artigianato, al commercio e al tessuto produttivo di Sambuca – sottolineano il sindaco di Sambuca Leo Ciaccio e il vice sindaco Giuseppe Cacioppo, ideatore dell’iniziativa -. Ma soprattutto il recupero di questi immobili ha restituito bellezza e decoro al nostro centro storico, diventando esempio di rigenerazione urbana per tanti altri borghi”.