Un nuovo patrimonio Unesco per la Sicilia. A giugno a essere proclamato, a Phnom Penh, in Cambogia, in occasione della 37/ma sessione del Comitato del patrimonio mondiale, alla presenza dei rappresentanti di oltre 180 Paesi, sarà l'Etna.
La valutazione positiva è stata espressa da parte dell'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), che ha riconosciuto "l'importanza scientifica ed educativa, l'eccezionale attività eruttiva e l'ultra-millenaria notorietà del vulcano, icona del Mediterraneo". "Il monte Etna – si legge nella dichiarazione – è rinomato per l'eccezionale livello di attività vulcanica e per le testimonianze inerenti a tale attività che risalgono a oltre 2700 anni fa. La notorietà, l'importanza scientifica e i valori culturali ed educativi del sito possiedono un significato di rilevanza globale".
"E' un traguardo significativo per l'Italia – ha commentato il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando – il riconoscimento, come è già avvenuto recentemente con le Dolomiti, è un'opportunità per il nostro Paese per coniugare la tutela dell'ambiente con la valorizzazione del territorio, investendo così nello sviluppo sostenibile, la strada che dobbiamo percorrere".
"Alla luce di questo risultato – annuncia il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli – proporremo una rivisitazione dei servizi turistici per consentire una migliore fruibilità dell'Etna per i nostri cittadini. Noi, per primi, dobbiamo conoscere i tesori di questa terra che ci appartengono e che tutti ci invidiano".
Soddisfazione è stata espressa anche da Legambiente. "Questo riconoscimento – sottolinea Gianfranco Zanna, direttore regionale Beni culturali Legambiente Sicilia – non deve essere considerato un punto di arrivo ma di partenza, l'inizio di un nuovo percorso per una maggiore tutela valorizzazione dell'Etna e del suo splendido territorio, che va amato e protetto. E in questi anni Legambiente si è sempre battuta per ciò. Fummo proprio noi, nel novembre 2010, con l'iniziativa Salva L'Arte Sicilia – ricorda – ad avanzare la proposta di candidare il vulcano siciliano nella World Heritage List, una proposta a cui è seguito tutto un iter burocratico che con la notizia di oggi si è concluso positivamente".
Per Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente, "è un traguardo importante che conferma a livello universale il valore scientifico e naturalistico del vulcano più grande d'Europa, simbolo dell'Italia nel mondo e grande attrazione nel panorama del turismo natura. Investire sui simboli naturalistici, le aree protette e i parchi – prosegue – significa puntare su una risorsa di cui la nostra Penisola è leader in Europa e rilanciare l'economia del Paese".