venerdì, 15 Novembre 2024

Il porto di Giardini Naxos divide ancora

Sulla carta è un "porticciolo turistico", ma Legambiente lo ha già bollato come ecomostro, "un'opera di selvaggia speculazione edilizia". Si tratta del controverso progetto del porto di Giardini Naxos che l'amministrazione comunale vorrebbe da tempo completare, dato che quello che esiste per ora non ha fatto altro che erodere la costa e modificare il flusso delle maree, restando di fatto inutilizzato.
Ma il nuovo progetto rischia di avere un impatto ancora più devastante, come denuncia il direttivo regionale di Legambiente Sicilia che ha votato all'unanimità un ordine del giorno in cui si chiede l'abbandono del progetto. "La realizzazione dello scalo – dice l'associazione – viola vincoli paesaggistici e archeologici e devasterebbe sia un famoso paesaggio storico, una delle icone per eccellenza della Sicilia. E' un progetto di pura speculazione privata, concepito in contrasto con qualsivoglia lungimirante prospettiva di crescita dell'economia turistica del territorio, qui basata sulla balneazione e oggi globalmente sempre più indirizzata verso un turismo culturale ed ecologico".      
Contraria anche la direttrice del Parco Archeologico Maria Costanza Lentini: "Non è rispettata la distanza minima, né i vincoli paesaggistici, in un'area di inedificabilità assoluta, in base alla normativa regionale".
Ma la Tecnis spa, a cui sono stati affidati i lavori, difende a spada tratta il progetto. "L'ecomostro – ha detto Concetto Bosco, socio della Tecnis a La Sicilia – è quello di oggi e non sarà quello di domani. A questo punto Legambiente chieda la demolizione del molo attuale. Noi non facciamo sul molo quote più alte, scaviamo e abbelliamo. Ho detto anche alla dottoressa Lentini del Parco archeologico: chiedeteci quello che volete, sediamoci attorno a un tavolo, ma non diteci di no. Piuttosto che dire no a tutto, dicano dei sì a condizione. Quest'opera facciamola insieme per il bene del territorio. Se invece di 10 mila metri quadrati di aree commerciali ne vogliono 1000, discutiamone, ma allora invece di 30 anni di gestione ce ne vorranno 40 per far quadrare i conti. L'importante è fare le cose, non bloccare le iniziative dei privati che sono così rare. Noi non vogliamo cementificare un bel nulla. E l'opera non solo aiuterà l'economia della zona, ma darà anche risalto al Parco archeologico. Abbiamo fatto a Marina di Ragusa un bel porto turistico, ma il richiamo turistico di Naxos e di Taormina è ben più forte".
Ulteriori dubbi riguardano il finanziamento del progetto che in prima battuta doveva essere interamente coperto dalla Tecnics, ora invece il capitale investito dalla società si è ridotto a soli 6 milioni di euro su una cifra totale di 50 milioni. Dunque, 25 milioni arriveranno da finanziamenti regionali e il resto con prestiti e mutui erogati dalle banche.
Il progetto prevede entro l'estate del 2016 411 posti barca complessivi, di cui 378 da diporto da un minimo di 7 metri fino a 40, e 33 posti destinati alla marineria locale. Inoltre un molo esterno per mega yacht, navi da crociera di piccolo tonnellaggio e aliscafi; punto di sbarco e centro di accoglienza per il turismo; uffici istituzionali; servizi igienici; pronto soccorso; parcheggi e servizi commerciali; piccolo cantiere nautico; piattaforma di bunkeraggio e rifornimento.

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