Continuano a pieno ritmo i lavori per la realizzazione del parco archeologico di Palermo con vista sulla città e sull’insenatura della Cala. Nei giorni scorsi sono stati altri dieci padiglioni industriali che si trovano sull’area. Alla demolizione degli immobili, di cui quattro già abbattuti nei mesi scorsi, ha preso parte il sindaco del capoluogo siciliano Diego Cammarata, l’assessore comunale al centro storico Mario Milone, la soprintendente ai Beni culturali Adele Mormino e il presidente dell’autorità portuale Nino Bevilacqua. Elaborato dalla soprintendenza, nell’ambito di un accordo tra Regione e Comune di Palermo, la demolizione dei padiglioni fa parte del progetto per il recupero del Castello a Mare che prevede 42 mila metri cubi di scavi per fare “riemergere” le parti dei bastioni attualmente non visibili. I lavori, affidati alla “Cooperativa archeologica srl” di Firenze per un importo di 3 milioni e 781 mila euro, dureranno due anni e il parco archeologico si estenderà dall’area antistante Piazza XIII Vittime fino al fronte a mare. “Il parco archeologico aggiungerà un nuovo importante tassello alla riqualificazione del litorale – dice Cammarata – iniziata col prato del Foro Italico e che proseguirà con la realizzazione del giardino di piazza Fonderia”. A lavori conclusi riemergerà l’antico insediamento e l’originaria sagoma del porto. Sarà creata anche una passeggiata a mare, che contribuirà a valorizzare il rapporto fra il panorama costiero e la suggestiva cornice del centro storico.