Rivoluzione in arrivo per le aree protette siciliane. E' stato inviato alla commissione Territorio dell'Assemblea regionale siciliana il disegno di legge n 795, approvato dalla giunta di governo, su "Istituzione, gestione e valorizzazione delle aree protette", predisposto dall'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Gianmaria Sparma.
"Si tratta – spiega l'assessore – di un riordinamento complessivo della legislazione ambientale siciliana che è datata ormai trent'anni fa. Il provvedimento prevede anche una semplificazione burocratica e forti tagli alle spese del settore, in linea con la politica di contenimento dei costi del governo regionale".
Il disegno di legge introduce la possibilità, per gli enti gestori delle riserve naturali, di svolgere attività di tipo economico direttamente o attraverso privati, con la corresponsione di un canone, e la possibilità di gestire i beni demaniali e patrimoniali rientranti nel proprio territorio e godere dei redditi dagli stessi prodotti; la possibilità di prevedere un biglietto di ingresso nelle riserve o in porzioni di parco e la possibilità di accedere con priorità ai finanziamenti comunitari, prerogative che diminuiranno progressivamente la dipendenza degli enti gestori dal finanziamento regionale.
Sul versante della riduzione delle spese, invece, è prevista l'abolizione della figura di vice-presidente, che attualmente svolge mere funzioni cerimoniali, ma con un onere finanziario non indifferente a carico dei parchi; viene abolito il Cts (Comitato tecnico scientifico), le cui funzioni vengono assorbite dagli uffici tecnici del parco e, per le materie di rilevanza regionale e o nazionale, vengono trasferite al Crpn (Comitato regionale per la protezione del patrimonio naturale); si riducono a tre complessivamente gli organi del Parco, e cioè il presidente, il Consiglio direttivo – che avrà funzioni di amministrazione ed indirizzo strategico – e la Comunità del parco che avrà un compito essenzialmente consultivo e senza nessun onere a carico dei parchi.