Il Parco dell’Etna e Taormina si candida a diventare la prima riserva siciliana della biosfera. Dunque l’Etna, Taormina e le valli di fiumi Alcantara e d’Agrò, che cingono il vulcano, uniscono le forze per provare a rientrare nel programma MaB, Man and Biosphere, Uomo e biosfera insieme, tutela e promozione ecosostenibile delle risorse naturali.
Tra le “raccomandazioni” del Comitato Mondiale Unesco insieme alla dichiarazione di iscrizione del Mount Etna nella World Heritage List il 21 giugno 2013, c’era proprio l’avvio di un percorso per una Riserva della Biosfera. L’obiettivo di questa candidatura sarà adesso quello di predisporre il tutto da qui ad un anno, per avere un progetto definitivo entro il settembre 2017.
La candidatura, che potrebbe spalancare in via definitiva le porte d’accesso ai siti Unesco per il binomio “Etna-Taormina”, è stata presentata ufficialmente a Roma, al ministero dell’Ambiente, dalla presidente del Parco dell’Etna Marisa Mazzaglia, in occasione della prima riunione del Comitato Nazionale del Programma Mab Unesco.
“La meravigliosa ‘Muntagna’ patrimonio dell’umanità prende a braccetto Taormina e le Valli d’Alcantara e d’Agrò, per avviare – ha spiegato Marisa Mazzaglia – un percorso comune di valorizzazione e promozione del territorio, sotto l’egida dell’Unesco e con il pieno coinvolgimento delle comunità locali”.
Una soluzione alternativa ma non per questo meno prestigiosa rispetto alla strada principale per il riconoscimento di Taormina, che si è ormai complicata per la concorrenza di altri 40 siti italiani tra i quali Ivrea (alla quale è già andata, virtualmente, la nomination italiana all’heritage internazionale del 2017)