“C’è il rischio che la giusta attenzione all’emergenza che viviamo a causa del virus Covid 19 porti i governi nazionale e regionale a dimenticare il Trasporto Pubblico locale”. E’ l’allarme lanciato da Asstra e Anav Sicilia, le associazioni delle aziende del Tpl su gomma e tram, che puntano a riportare l’attenzione su un settore che sta garantendo ogni giorno i servizi, sia pur al minimo indispensabile, con rischi enormi da parte dei loro addetti e nonostante le inevitabili perdite dovute all’abbattimento di oltre il 90% del traffico passeggeri.
“E’ importante riportare l’attenzione – sottolineano Claudio Iozzi, presidente Asstra Sicilia e Antonio Graffagnini, presidente di Anav Sicilia – su chi, quasi invisibile, garantisce ogni giorno gli spostamenti necessari in questo periodo e che vuole continuare a farlo anche in futuro. Contiamo – aggiungono – che chi ha responsabilità di governo, a tutti i livelli, sia ben cosciente della situazione e che, quindi, garantirà il mantenimento degli stanziamenti e della liquidità immediata per il settore sia a livello nazionale, nel prossimo decreto legge di aprile, che nella manovra finanziaria regionale in corso di definizione proprio in questi giorni, evitando accantonamenti negativi che renderebbero soltanto virtuale il risultato sperato”.
Un concetto rimarcato da Iozzi anche nel corso dell’incontro in videoconferenza dal titolo “Covid 19: per la fase 2 il turismo su gomma riscalda i motori”, promosso da Skal International Palermo.
“In questo frangente in cui registriamo il tracollo verticale dei ricavi – ha detto il numero uno di Asstra Sicilia – abbiamo chiesto indennizzi anche per i lavoratori dei servizi di bus turistici regionali e interregionali, fondo che dovrebbe essere inserito nel decreto aprile. Tutto dipende dall’entità dei fondi che il governo riuscirà a stanziare. In quest’ultimo mese le nostre aziende visto i blocco totale dei collegamenti dalla Sicilia al resto d’italia rispettando così la scelta della Regione per arginare l’espansione del virus. Per quanto riguarda i servizi all’interno della regione, abbiamo continuato a garantire i servizi minimi essenziali legati al trasporto di pendolari, forze dell’ordine, sanitari, seppur ovviamente in forma ridotta, con una perdita, in media con il resto del Paese, di oltre il 90% dei passeggeri.
Per il futuro noi ci stiamo già attrezzando: quotidianamente sperimentiamo soluzioni legate al contenimento del virus con sanificazione dei bus e distanziamento sociale, basti pensare che in ambito urbano la capienza degli utenti è già stata ridotta al 40% con obbligo di mascherina. Inoltre, il Decreto Cura Italia obbliga servizi turistici e di linea a installare pareti divisorie in plexiglass tra gli autisti e il resto dei passeggeri, prevedendo per le aziende un indennizzo del 50% del costo”.