Isole minori, albergatori soddisfatti a metà dopo vertice

Il ministro alle infrastrutture e alla mobilità Enrico Giovannini e l’assessore regionale Falcone nell’ultimo vertice a Roma hanno trattato solo parzialmente la questione dei collegamenti marittimi con le isole minori regolamentati dalla convenzione statale. Lo sottolinea Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Minori Sicilia secondo cui “il ministro si sarebbe, infatti, impegnato a reperire gli 8 milioni di euro necessari a compensare i maggiori costi del caro carburanti, evitando così un ulteriore rincaro (oltre a quello del 20% già subito il 22 giugno) dei biglietti da e per le isole minori siciliane sulle corse operate da SNS. Non vengono invece affrontati – sottolinea- gli altri temi che da mesi le comunità insulari (sindaci e associazioni) ripropongono sui tavoli assessoriali e ministeriali: evitare qualsivoglia taglio e rincaro ai servizi”.

“Abbiamo ribadito le nostre istanze fino al 28 giugno – prosegue Del Bono – con una nota trasmessa al ministro Giovannini e all’assessore Falcone dove chiedevamo che all’incontro di Roma del 30 giugno potessero partecipare anche i sindaci delle isole minori siciliane, unitamente alle associazioni di categoria maggiormente rappresentative operanti nelle isole minori, proprio perché temevamo che la questione sarebbe stata affrontata solo parzialmente. Chiediamo, pertanto ancora una volta, tanto al ministro quanto all’assessore di approfondire nuovamente la questione in modo da adeguare le somme ed evitare tagli ai servizi, creando i presupposti per riportare il costo dei biglietti a quelli in vigore prima del 22 giugno. I presupposti sono da ricercarsi: nella legge 169 del 19.05.1975 e successive modificazioni, sulla quale si basa la stessa convenzione che regolamenta i servizi statali e che non ne prevede una revisione al ribasso; nei dettami sanciti dal Trattato di Amsterdam, il cui obiettivo è quello di ridurre gli squilibri dati dall’insularità; e nel testo del disegno di legge che di recente ha portato i due rami del parlamento ad approvare il disegno di legge per la modifica dell’art. 119 della costituzione in riconoscimento degli oggettivi svantaggi della condizione di insularità”, conclude.

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