Ponte Stretto, Salvini: avvio lavori entro estate 2025


Entro l’estate potrebbero partire i lavori per la costruzione del Ponte sullo Stretto. E intanto arriva il piano antimafia per prevenire infiltrazioni mafiose nella realizzazione dell’opera. Matteo Salvini convoca una conferenza stampa al Ministero dei Trasporti, dopo l’approvazione in cdm del decreto legge Infrastrutture, per illustrare le ultime novità sul progetto del Ponte tra Calabria e Sicilia.

“L’avvio dei cantieri è previsto entro l’estate 2025” se il Cipess darà il via libera al progetto entro fine giugno, afferma il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, seduto tra il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, e il sottosegretario di Stato, con delega al Cipess, Alessandro Morelli, con accanto l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci.

“Trasferiamo la procedura di realizzazione del Ponte sullo Stretto alla struttura per la prevenzione antimafia presso il Viminale, centralizzando gli esiti dei controlli e della gestione degli appalti alle prefetture, alle istituzioni”, dice Piantedosi, spiegando che la struttura “sta lavorando da tempo sulle opere di Milano-Cortina e sulla ricostruzione dei vari terremoti”. Il ministro sottolinea che “sarà obbligatoria l’iscrizione all’anagrafe antimafia delle imprese” e “non sono previste forme di silenzio assenso”.

Sarà “un ponte a campata unica che non ha precedenti nel mondo. Studiato e progettato per resistere a venti e a terremoti e con una vita stimata di 200 anni”, ha affermato Salvini.

Sui tempi per l’avvio dei lavori fa il punto Ciucci. “Il nostro obiettivo è portare la documentazione al Cipess entro fine giugno”, dice l’a.d della Stretto di Messina. E il Cipess “è pronto a deliberare immediatamente, dopo la consegna di tutti i documenti da parte delle amministrazioni interessate”, afferma Morelli.

Per quanto riguarda l’ente appaltante “ci rivolgeremo ad una stazione terza, la prima che ci viene in mente è l’Anas”, aggiunge Ciucci, sottolineando che il Ponte “farà bene all’ambiente, non sarà un colpo all’ambiente”. E’ infatti saltata la norma che nella prima bozza del Dl Ambiente attribuiva alla Stretto di Messina la qualifica di stazione appaltante.

Rimangono invece le norme che riguardano i costi: la prima consente di adeguare la spesa originariamente fissata nella Nadef del 2012 a 8,5 miliardi mentre ora si attesta 13,5 miliardi; la seconda permette un aumento per contratti di realizzazione dell’opera, con il limite massimo del 50%, come previsto dalla normativa europea.

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