Il gruppo di lavoro del Mit sul Ponte sullo Stretto da il suo ok all’ipotesi di un ponte (meglio a più campate) mentre ritiene meno praticabile l’idea del tunnel. Si “ritiene che sussistano profonde motivazioni per realizzare un sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina”, si legge nelle conclusioni del lungo documento depositato. Più in dettaglio “il sistema con ponte a più campate consentirebbe di localizzare il collegamento in posizione più prossima ai centri abitati di Messina e Reggio Calabria, con conseguente minore estensione dei raccordi multimodali, un minore impatto visivo”.
La notizia è arrivata dopo che ieri pomeriggio da Messina è arrivata l’ennesima bordata dei presidenti delle regioni Sicilia e Calabria Nello Musumeci e Antonino Spirlì, nel corso di un incontro al quale ha partecipato, oltre agli assessori regionali alle Infrastrutture di Sicilia e Calabria Marco Falcone e Mimma Catalfamo, anche il viceministro alle Infrastrutture Alessandro Morelli.
“Raccolgo oggi il testimone che mi consegnano due regioni che manifestano la loro grandissima determinazione nel realizzare un’opera – ha affermato il viceministro – che personalmente ritengo fondamentale per lo sviluppo del Paese. Se all’interno del Pnrr questa struttura non ha potuto trovare spazio, è ora necessario individuare una soluzione alternativa, in una fase in cui Governo e Parlamento stanno immaginando le infrastrutture di respiro europeo del prossimo decennio”.
“Siamo convinti che ogni altra perdita di tempo sarebbe imperdonabile. C’è il progetto, si risolva il contenzioso, si parta”, ha ribadito Musumeci.
“Pretendiamo – ha concluso Spirlì – che Roma si assuma le proprie responsabilità. Il Ponte è il necessario collegamento perché due territori che oggi non hanno continuità possano finalmente avere la loro naturale funzione di porta d’Europa”.