E’ partito stamattina, sabato 26 marzo, il press trip tra Palermo, Sambuca di Sicilia e Santa Margherita Belice dedicato a giornalisti, opinion leader, blogger e relatori dell’evento “Bacco era un turista?”.
Sambuca di Sicilia, nominata Borgo dei Borghi nel 2016, è balzata alle cronache internazionali per l’iniziativa Case a 1 euro. Tra gli acquirenti anche l’attrice americana Lorraine Bracco che nel corso della ristrutturazione ne ha approfittato per realizzare un reality show (trasmesso sui canali internazionali di Discovery channel) dal titolo “My big Italian adventure”. Il piccolo centro è anche il luogo in cui è nato Iter Vitis, Itinerario Culturale della Vite e del Vino riconosciuto nel 2009 dal Consiglio d’Europa.
Dunque, si inizia con colazione a base di caffè e Minni di Virgini, il dolce tipico di Sambuca, a Palazzo Panitteri, sede Iter Vitis, con visita alla Fiera enogastronomica BioshopSicilia, che punta alla promozione dei prodotti tipici
e valorizzazione delle produzioni delle terre del Belice. Quindi si va alla scoperta di Zabut – Enoteca dei Rossi, ricavata in una purrera, cioè una vecchia cava di tufo del quartiere Saraceno. L’Enoteca rappresenta l’archivio storico della vitivinicoltura delle Terre Sicane e punta a rafforzare sempre di più l’immagine vitivinicola del territorio.
Intorno alle 12 visita alla Cantina ULMO da PLANETA con degustazioni. A Ulmo ha avuto inizio la storia di Planeta. Qui, a metà degli anni ’80, hanno piantato i primi vigneti intorno al baglio del ‘500 che da sempre è di proprietà della famiglia. Sulle sponde del lago Arancio e vicina ai suoi boschi, dentro un paesaggio di grande fascino, nel 1995 hanno costruito la prima cantina. Qui è nato anche il museo Iter Vitis, circondato da un “campo collezione” di diversi vitigni siciliani e georgiani, pensato per valorizzare la ricca cultura enologica siciliana. Dalla cantina parte anche il sentiero naturalistico La Segreta, in cui avventurarsi per esplorare tre diversi sentieri che costeggiano i vigneti, alla scoperta di angoli selvatici e panorami inediti.
Dopo pranzo, partenza per Santa Margherita di Belìce con visita al Museo della Memoria. Il museo sorge nell’edificio che un tempo fu il Duomo e che fu gravemente danneggiato durante il terremoto del 1968. Oggi è stato ricostruito e ospita una serie di documenti di vario tipo (foto, citazioni letterarie ed opere pittoriche) che guidano il visitatore in un’affascinante scoperta dei paesi della Valle del Belìce prima e dopo la tragica notte del sisma. Lo spazio espositivo raccoglie materiale fotografico proveniente in gran parte da archivi e collezioni private ma anche documenti audio-video, raccolte di quotidiani e riviste dell’epoca. Conclude la visita una sala multimediale in cui viene proiettata una serie di video che illustrano la storia della Valle del Belìce da prima del terremoto sino ai giorni nostri.
Altra sosta al Parco Letterario del Gattopardo, nel Palazzo Filangeri Cutò, dove Giuseppe Tomasi di Lampedusa trascorse l’infanzia e qui all’età di otto anni, impara a leggere. La sua costruzione risaliva al 1680, ma nel 1810 il principe di Cutò l’aveva totalmente ristrutturata per ospitare più degnamente Re Ferdinando IV. La casa era immensa, con trecento stanze, tre cortili, le foresterie, le scuderie, le rimesse, il grande giardino e l’orto.
La giornata di domani, domenica 27 marzo, è dedicata al walking tour attraverso l’itinerario arabo-normanno di Palermo che da quando è diventato sito UNESCO ha dato nuovo impulso al turismo incoming. La tendenza alla crescita dei flussi è sostenuta anche dal forte appeal che lo street food e i luoghi della tradizione culinaria esercitano sui viaggiatori. Ma il moltiplicarsi degli spazi urbani dedicati al food ed al consumo dei prodotti enogastronomici rischia di omologare la tipicità dell’offerta e l’immagine turistica della città. Da qui l’idea del walking tour, un viaggio a piedi che si snoda tra i mercati e i vicoli del centro storico alla ricerca di eccellenze e contraddizioni.