venerdì, 15 Novembre 2024

Distretto Siracusa e Val di Noto, da Bono appello a 5 comuni

Per presidente Provincia, chi ne resterà fuori verrà escluso da programmazionee fondi

"Mi auguro che i cinque Comuni della nostra Provincia che non hanno ancora aderito al Distretto Turistico territoriale, lo facciano nel più breve tempo possibile, perché si tratta di un'opportunità che non si può rifiutare e che non possiamo lasciarci sfuggire, poiché il Distretto è l'organo attraverso cui si attuerà il Piano Turistico Regionale". L'auspicio è del presidente della Provincia di Siracusa, Nicola Bono che ieri mattina, in conferenza stampa, ha ricostruito le vicende che hanno portato al riconoscimento da parte della Regione. "Dietro questo riconoscimento – ha sottolineato – ci sono dieci mesi di faticoso impegno di chi ha creduto fortemente in questa proposta, fondamentale per lo sviluppo turistico del nostro territorio".
Per Bono, oltre al fatto che ci sono 20 milioni di finanziamenti che aspettano di essere erogati, "l'aspetto più rilevante è che l'avvio dei distretti cambia radicalmente il sistema di gestione del settore e ogni progetto turistico passerà obbligatoriamente  per i Distretti. Quindi i Comuni che non ne faranno parte e, soprattutto, gli operatori turistici di questi, rischiano di essere esclusi da ogni forma di programmazione".
Dal Distretto Turistico "Siracusa e il Val di Noto" oltre al capoluogo, sono rimasti fuori Carlentini, Pachino, Rosolini e Portopalo di Capopassero.
Bono ha quindi concluso il suo intervento rivolgendo un pressante appello a chi è ancora fuori dal Distretto turistico: "La Regione non sarà in grado di erogare i finanziamenti prima dell'inizio dell'anno prossimo. Quindi, chi è fuori dal Distretto turistico provinciale ha ancora un margine di manovra temporale che deve sfruttare, altrimenti si rischia una marginalizzazione oggettiva, perché è la stessa legge istitutiva che la contiene, essendo ovvio che tutte le risorse, regionali, nazionali, Ue e di proprio bilancio saranno unificate e canalizzate unicamente nei Distretti turistici. Sarebbe un peccato se la provincia di Siracusa si muovesse in ordine sparso,  rinunciando così ad una programmazione unitaria. È giunto il momento che ognuno si assuma le sue responsabilità perché se non si fa sistema si rischia di rendere vano ogni tentativo serio di fare turismo".

 

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