Da Taormina il lusso siciliano verso la ‘civiltà del viaggio’
giovedì, 27 Marzo 2025
(di Toti Piscopo) Il turismo del lusso sembra essere la nuova frontiera anche per la Sicilia turistica, che è ritornata ad essere considerata attraente sui mercati internazionali. L’isola, infatti, è meta privilegiata per la sua forte identità e attrattività che la pone ai primi posti nei motori di ricerca, grazie ad un fascino antico e oggi riscoperto in tutte le fasce di età e segmenti di mercato.
Oggi una realtà, oltre due anni fa considerazioni ammantate da tanta perplessità che un ristretto gruppo di visionari ha fatto propri, accogliendo lo stimolo di Alessandro Albanese, allora presidente della Confindustria Sicilia, di dar vita ad un Distretto turistico del lusso. Ci credemmo in pochi, con Nicola Piazza, Maria Luisa Cerrito e pochi altri ci si buttò in quella che allora venne considerata un’avventura senza futuro. E dopo due anni di gestazione, segnati da tante difficoltà ma altrettante convinzioni, nasce il Sicilian Luxury Hospitality Discrict, espressione di una rete d’impresa che, sotto la guida di Andrea Gumina e l’apporto di partner qualificati, domani debutta a Taormina, nel panorama turistico internazionale con gli “Stati Generali dell’Ospitalità di lusso di Sicilia”.
Un viaggio che comincia domani e che vuol timidamente accompagnare la Sicilia verso quella civiltà del viaggio che a Travelexpo verrà auspicata e che, con la volontà di tutti, potrebbe affermarsi in questo momento magico che la Sicilia turistica sta vivendo. Infatti la forte spinta motivazionale la rende appetibile ai piccoli e grandi investitori e ai tantissimi turisti, viaggiatori ed esploratori che riscoprono nuove possibilità, tra cui quel segmento del lusso sempre più ambito e che in Sicilia, già da qualche anno, viene vissuto come una grande opportunità di crescita economica e di valorizzazione del territorio, con l’obiettivo di trasformarla in una destinazione d’eccellenza per viaggiatori high-spender e investitori del settore hospitality.
Ma qual è il concetto di lusso? È quello universalmente riconosciuto come sinonimo di ricchezza e opulenza o di raffinatezza ed eleganza? O piuttosto si tratta di un concetto che cambia nel tempo e varia in base alla cultura e ai valori di una società? Per esempio, il lusso in Sicilia può essere collegato al barocco siciliano? Sono concetti collegati, ma non del tutto sovrapponibili.
Il barocco siciliano è uno stile artistico e architettonico fiorito tra il XVII e il XVIII secolo, caratterizzato da decorazioni opulente, facciate ricche di intagli, putti, volute e scenografie teatrali. Questo stile ha lasciato un’impronta profonda in città come Noto, Ragusa, Modica, Catania e Palermo. Il lusso siciliano, invece, è un concetto più ampio e trasversale, che può includere elementi del barocco ma anche altre espressioni di raffinatezza legate alla storia, alla cultura e all’artigianato dell’isola.
Così, il lusso siciliano può manifestarsi, nell’architettura storica (palazzi nobiliari, ville aristocratiche, residenze patrizie); nell’arte e negli arredi (mobili intagliati, ceramiche di Caltagirone, maioliche dipinte); nella moda e nell’artigianato (pizzi e ricami siciliani, gioielli in corallo di Trapani, tessuti pregiati), nella gastronomia (dolci opulenti come la cassata e il cannolo, vini pregiati come il Marsala o il Nero d’Avola). Ma da Taormina, universalmente riconosciuta capitale siciliana del lusso, ci si augura che il fare prenda il posto del dire per acclarare quel lusso siciliano che al pari del barocco rimane prezioso ed esclusivo. Al Distretto l’augurio di buon viaggio verso quella civiltà del viaggio made in Sicily.