La Sicilia e il potenziale dei turisti stranieri e del tax free

Andamento più che positivo  in Sicilia per il Tax Free, che consente ai turisti extra-UE di poter recuperare l’IVA sugli acquisti personali, si è riscontrato sulla Sicilia un andamento più che positivo. Secondo i dati di Global Blue, società leader nei servizi a turisti internazionali, la regione, infatti, nel periodo marzo-maggio 2022 valeva il 13% del Tax Free nel Sud Italia, ma ha un potenziale ancora più vasto.

Global Blue inoltre, tramite l’ulteriore servizio “Currency Choice” che permette al turista internazionale di pagare con la propria valuta di origine e di prelevare dagli sportelli automatici (ATM) visualizzando l’importo corrispondente ad essa, è riuscita a monitorare quali flussi turistici stiano interessando una determinata zona, cogliendo il potenziale che ogni singola nazionalità può generare sul territorio. A partire dalle vendite Tax Free, un servizio ad alto valore aggiunto che i commercianti dell’isola possono sfruttare per incrementare la propria offerta. Infatti, in alcune province, ad alti tassi di prelievo non sempre corrispondono gli stessi tassi di vendite Tax Free: è su questa differenza che si determina il potenziale da “intercettare”.

Nel nuovo mix di nazionalità in ingresso, vista l’assenza di cinesi e russi protagonisti del pre-pandemia, risultano in Sicilia di particolare interesse i turisti provenienti dagli Stati Uniti, dal Regno Unito e – soprattutto – dalla Svizzera. Sono queste le nazionalità che più di altre si sono avvalse del servizio “Currency Choice” presso gli ATM nel periodo marzo-maggio 2022, specialmente nella città di Palermo, dove hanno prelevato il 25% degli svizzeri, il 38% degli americani e il 40% dei britannici. Nel capoluogo, la media più elevata di prelievi è di 286 euro, ad opera degli americani, che hanno prelevato di più rispetto al pre-Covid, avvalorando la crescita di tale bacino turistico sull’isola.

Dall’analisi di Global Blue risultano poi interessanti alcuni centri minori come le province di Trapani, Agrigento o Ragusa: qui, infatti, ad incoraggianti tassi di prelievo (8% del totale nella sola Trapani) non corrisponde una propensione all’utilizzo del servizio Tax Free Shopping. Anche Catania merita un’attenzione particolare. Nella città principale della costa orientale, infatti, al 21% dei prelievi si affianca appena il 9% delle vendite Tax Free. In queste province c’è quindi un ampio bacino di turisti extra-UE intercettabile per il Tax Free Shopping, da non disperdere. A partire dai britannici, che possono usufruire del servizio solo dal 2021 e che nell’isola – da soli – valgono il 10% della spesa Tax Free.

“In Sicilia, individuiamo un’elevata attività di prelievo da parte del turista extra-UE, che non sempre comporta un eguale ricorso allo shopping Tax Free. C’è quindi un flusso consistente di cittadini internazionali che può essere catturato da negozi e boutique e che può comprare godendo dell’esenzione/recupero IVA: un’opportunità da sfruttare per aumentare le vendite – ha dichiarato Stefano Rizzi, Country Manager di Global Blue -. Se è vero che tra marzo e maggio svizzeri, americani e britannici hanno registrato lo scontrino medio più elevato (rispettivamente 1.452 euro, 1.247 euro e 1.138 euro) – oltre ad un migliorato livello di spesa Tax Free rispetto al pre-pandemia per chi proviene da Stati Uniti e Svizzera – è altrettanto vero che il bacino potenziale è ancora più esteso. I commercianti devono conoscere l’ampiezza effettiva della clientela che possono accogliere, offrendo loro il servizio Tax Free Shopping e migliorando la loro customer experience. Un servizio che molti clienti internazionali si aspettano per il loro shopping e che siamo sicuri migliori il percepito di accoglienza in questa bellissima isola che tutto il mondo ci invidia”.

 

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