martedì, 5 Novembre 2024

Palermo sempre più hub crocieristico

Nel 2013 ci saranno 174 attracchi. Bevilacqua neo commissario si impegna per approvazione PRP

Continuano ad aumentare, nonostante il periodo di crisi, gli attracchi di navi da crociera nel porto di Palermo. Nel 2013 saranno 174, mentre l'anno scorso sono stati 156. In pochi anni, Palermo ha anche decuplicato il traffico di crocieristi: 200 mila nel 2004 e 1,6 milioni nel 2009. I dati sono emersi nella conferenza stampa di fine mandato dell'ex presidente dell'autorità portuale Nino Bevilacqua. Bevilacqua, giunto a fine mandato, aveva organizzato un incontro con i giornalisti per fare il punto su otto anni di attività, ma venerdì scorso il ministero dei Trasporti gli ha comunicato la nuova nomina di commissario fino all'elezione del nuovo presidente.
Ma anche durante questo periodo Bevilacqua intende centrare un importante obiettivo: far approvare il nuovo Piano regolatore del porto. Il Prp – ricorda – è stato redatto nel 2008 e, dopo un lungo tira e molla con l'amministrazione comunale, è oggi in attesa del disco verde dal Consiglio superiore dei lavori pubblici. "La prossima settimana – ha annunciato Bevilacqua – sono previste le prime riunioni. Abbiamo redatto il Piano regolatore del porto cinque anni fa ricevendo tutte le approvazioni necessarie e seguendo tutti i passaggi tecnici. Il Piano prevedeva anche una condivisione da parte dell'amministrazione comunale per evitare conflitti con il Piano regolatore generale del Comune. Il fatto é che il Piano è rimasto, senza un motivo preciso, bloccato in consiglio comunale per quasi tre anni. Sembravamo essere in dirittura d'arrivo – ha proseguito – quando, una volta insediatasi la nuova amministrazione, il consiglio comunale ha fatto un atto deliberativo per annullare la delibera precedente. Abbiamo fatto opposizione al Tar e il Tar ci ha dato ragione. Ed ecco che il piano è tornato al Consiglio superiore dei Lavori pubblici".    
Le discordanze sono soprattutto sulla gestione dei porticcioli turistici, che il Comune vorrebbe tornasse nelle mani dell'amministrazione locale.    

 

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