La Sicilia è, insieme alla Calabria, la regione che meglio ha reagito agli effetti del Covid-19. E’ quanto si rileva analizzando i dati forniti dalla Protezione Civile in rapporto alla popolazione residente. Fino al 20 giugno, vi sono stati solo 0,69 contagi ogni mille abitanti a fronte di una media nazionale che è di 3,93, cioè di circa sei volte tanto. In Lombardia il numero dei contagiati è stato di 13,2 volte quello della Sicilia.
I dati sono contenuti nella ricerca dal titolo “GLI EFFETTI DELLA PANDEMIA IN SICILIA. PER UN CAMBIAMENTO POSSIBILE”, pubblicata sull’ultimo numero della rivista Turistica e a cura di Emilio Becheri, uno dei maggiori esperti del turismo, fondatore e direttore di Turistica, Italian Journal of Tourism; curatore de Rapporto Italiano sul turismo fin dalla prima edizione.
La crisi per il coronavirus – si legge ancora nella ricerca – è arrivata in Sicilia in un momento particolare del turismo regionale proprio mentre si erano colti i segnali di una timida ripresa a cominciare dal 2017, dopo un biennio, il 2015-2016, nel quale era stato perduto il 7,9% delle presenze regionali. Nel biennio successivo, il 2017-2018 le presenze sono aumentate del 10,5% passando dai 13,698 milioni del 2016 ai 15,135 milioni del 2018, con la conferma a 15,158 milioni del 2019″.
Secondo le previsioni, la diminuzione complessiva di presenze rilevabile a fine anno rispetto a quella del 2019 è del 52,4%, determinata da una diminuzione del -34,6% del movimento dei nazionali e da una del -69,9% del movimento dei clienti esteri. Si ipotizza che la diminuzione reale possa avverarsi in un campo di variazione (range) di sei punti fra il valore più negativo di del -55,4% e quello meno negativo del -49,4%.
Il modello è flessibile e può essere applicato anche a diverse ipotesi.
Se supponessimo che il numero delle presenze del mese di settembre fosse lo stesso dell’anno precedente, cioè, circa 603 mila in più, le presenze di stranieri risulterebbero 1,910 milioni invece di 1,307 milioni.
La diminuzione di presenze straniere stimate per l’intero anno non sarebbe più -69,9% ma -62,0% e quella complessiva non sarebbe più di -52,4% ma -48,4%, meno della metà.
Se supponessimo anche che le presenze dei residenti nel m mese di luglio e agosto fossero le stesse dell’anno precedente la diminuzione complessiva sarebbe del -43,4% e quella dei residenti del -24,4%.
Poiché il Covid-19 è un fenomeno finora non del tutto controllabile e poiché, secondo alcuni
esperti vi è anche il rischio di ricadute, non si hanno certezze sul periodo della ripresa e tutte le valutazioni possono rilevarsi dei puri esercizi matematici, conclude la ricerca.
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