giovedì, 2 Maggio 2024

Tassa soggiorno a Catania, scoppia la polemica

Secco no di Confesercenti e Confcommercio apre solo se introiti reinvestiti nel settore

La proposta della tassa di soggiorno che il Comune di Catania intende istituire per far quadrare i conti non ha riscosso un grande successo tra gli operatori. Confesercenti non ci sta: "non si può accettare una nuova tassa per le categorie del settore turistico in un momento così delicato – dice il direttore di Confesercenti Catania Salvo Politino – e soprattutto i nostri associati non possono essere gli esattori del Comune di Catania col fine di riscuotere soldi per riparare buchi monetari certamente non causati dagli operatori".
Da Confcommercio invece arriva un sì condizionato. "Occorre avviare subito un tavolo di concertazione – chiede il presidente provinciale di Confcommercio Riccardo Galimberti – certi provvedimenti vanno concordati con le associazioni di categoria. Perché potremmo pure accettare questa imposta se avessimo la garanzia che gli introiti fossero reinvestiti per scopi turistici e non utilizzati per risanare i buchi dell'amministrazione. Chiediamo una formula più snella per l'incasso e magari il pagamento solo sul primo giorno di permanenza".
L'assessore comunale al Commercio, Franz Cannizzo, mostra apertura e disponibilità a trovare un punto di equilibrio tra le parti. "Mi sento doppiamente coinvolto da questo provvedimento comunale – spiega Cannizzo – perché come assessore di questa amministrazione capisco il bisogno di fare cassa ma come presidente dell'Abbetnea, l'associazione provinciale dei b&b, concordo con la Confcommercio sul reinvestimento degli introiti della tassa per scopi turistici. Per questo ritengo utile un tavolo di concertazione che coinvolga tutte le categorie del turismo, per evitare spaccature e trovare invece le migliori soluzioni".

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