Tassa soggiorno in aumento a Palermo, associazioni ribadiscono e frenano


A Palermo nel 2025 aumenterà la tassa di soggiorno ma le associazioni di categoria hanno reinoltrato un documento condiviso in cui chiedono all’assessore al Turismo Alessandro Anello che le nuove tariffe non vengano attuate prima di ottobre 2025.

Nel documento, che era stato giò inviato lo scorso anno, i presidenti di Assohotel Palermo, Sezione Turismo e Nautica di Sicindustria Palermo, Aigo Confesercenti, Aigab Sicilia, Extralba Palermo, Confare Confcommercio Sicilia, ribadiscono che “spetta all’amministrazione comunale garantire con le associazioni datoriali una programmazione condivisa della spesa inerente all’utilizzo del gettito proveniente l’imposta di soggiorno. Un sistema regolatorio che purtroppo nel tempo non ha visto la sua puntuale applicazione rendendo l’imposta di soggiorno una fonte di risorse da cui attingere per fronteggiare emergenze di bilancio, e non lo strumento per promuovere un sistema turistico funzionale e ben strutturato, rispetto alle mutate esigenze del mercato nazionale ed internazionali. Riteniamo infatti opportuno che le scelte che l’Amministrazione si accinge ad assumere rispetto all’aumento delle tariffe dell’imposta di Soggiorno, siano correlate ad un piano di investimenti che agisca nell’ambito delle finalità previste nell’apposito regolamento comunale in materia, prevedendo la dovuta concertazione con le sigle del settore”.

Pertanto, le associazioni di categoria sollecitano azioni concrete per favorire l’emersione del sommerso e delle morosità, nonché l’immediato ripristino di un tavolo tecnico permanente sull’imposta. Inoltre, ribadiscono che gli aumenti della tariffa del tributo vengano comunicati con congruo anticipo, così da scongiurare che i turisti vedano applicate tariffe diverse rispetto a quelle già comunicate in sede prenotazione attraverso i canali agenziali, dell’online o con prenotazioni dirette.  E vengono proposte pure delle modifiche tariffarie distinte per tipologie ricettive e per classifica delle stesse che tengono conto delle esigenze dell’ammiitsrazione comunale ma anche della ricetivtà palermiana e della clientela.

Infine, si chiede di prevedere che eventuali incrementi del numero di notti su cui applicare l’imposta siano presi in considerazione non prima del 2026, per evitare di penalizzare il turismo delle famiglie e le strategie per l’allungamento della permanenza media in città. In tal senso, si suggerisce di considerare sospensioni parziali o totali dell’applicazione dell’imposta in periodi di bassa stagione, per contribuire alla competitività della destinazione.

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