“Questo è un corso molto importante perché riguarda la storia dell’arte applicata alla museologia, un campo in cui reagiamo a tanti fenomeni dei nostri tempi che sono diversi oggi rispetto a 10-15 anni fa, a cominciare dalle tecnologie digitali che hanno cambiato profondamente le nostre vite e le stanno ancora cambiando”. Ad affermarlo Eike Schmidt, direttore degli Uffizi, a margine della sua lectio con la quale ha inaugurato l’anno accademico del corso in Scienze dei beni culturali dell’università di Pisa.
“Quando arriva un nuovo sistema operativo – ha spiegato – in una certa misura cambia la nostra interazione con il mondo intorno a noi e questo significa che anche le istituzioni tradizionali, comunque giovani come lo sono i musei, devono imparare ad adeguarsi”.
Infine, parlando dell’appeal del sistema museale pisano Schmidt ha sottolineato che “ogni polo deve sempre chiedersi come rinnovarsi e migliorare, nello specifico bisogna vederlo con le persone che ci lavorano perché non c’è una formula che va bene a tutti. Non esistono – ha concluso – formule replicabili ovunque, tuttavia si possono prendere ispirazioni per vedere che cosa funziona in un altro polo museale o in un altro Paese per poi tradurre quelle ispirazioni in azioni concrete nel proprio contesto”.