Adesso il servizio di mobilità Uber Black è attivo anche a Firenze. Dopo Milano, Roma, Bologna e Torino, Uber – si legge in un comunicato stampa – prosegue il proprio piano di espansione sul territorio nazionale portando il servizio, operato dai proprietari di autovetture e licenze Ncc, nel capoluogo toscano.
A Firenze sarà attivo anche Uber Van, per permettere agli utenti di viaggiare insieme fino ad un massimo di 4 persone, come previsto dalla norme anti Covid. Sono 6 le città italiane in cui Uber è attiva con servizi per la mobilità: Roma, Milano, Bologna, Torino e Firenze, e Uber Taxi a Torino e Napoli, raggiungendo così circa il 30% del totale della popolazione italiana.
Nel 2021 l’app di Uber è stata, infatti, aperta oltre 140.000 volte a Firenze per verificare la disponibilità di corse in città. In era pre-Covid i numeri sono anche superiori: nel 2019 le sessioni sono state circa 750.000.: “L’arrivo del nostro servizio Black a Firenze rappresenta un importante sviluppo nel percorso di ampliamento dell’offerta dei nostri prodotti e servizi in Italia e avviene in un momento di bassa stagione proprio per supportare il business del trasporto locale. Continueremo a lavorare per proporre, in sempre più città italiane, la nostra piattaforma di mobilità, in modo che sempre più persone possano organizzare i loro spostamenti direttamente dalla nostra applicazione in modo affidabile e sicuro”, ha detto Lorenzo Pireddu di Uber Italia.
“Se operiamo tutti con regole uguali, allora l’arrivo di Uber non ci preoccupa. Se le autorità faranno valere per tutti gli operatori le leggi ed i principi a tutela dell’utenza che dominano su quello che in Italia resta un servizio pubblico, succederà quello che già successe nel 2016: quel tentativo di Uber fallì dopo appena 10 mesi”. Ad affermarlo il presidente nazionale di Uritaxi, Claudio Giudici a proposito dell’arrivo di Uber Black a Firenze “Se diversamente verrà lasciata operare a dispetto delle norme, è evidente che la cosa debba preoccupare tutti: tassisti, istituzioni, cittadini. Sia i tassisti che gli Ncc di Firenze – annuncia Giudici – non esiteranno a denunciare ai competenti comuni quei soggetti che pensassero di riversarsi in massa su Firenze, invece che operare per le comunità dei territori da cui sono autorizzati”.