Alcune delle principali associazioni di rappresentanza delle guide turistiche della Toscana, tramite il loro rappresentante legale Luca Righi, hanno presentato un esposto alle Procure di tutte le province della Toscana e alla Corte di appello di Firenze. Il documento è stato inoltrato per segnalare alcuni aspetti riguardo alla legittimità delle normative inerenti alla professione di guida turistica, e in particolare al rilascio delle abilitazioni.
“La questione non riguarda solo la Toscana ma il problema è comune a tutte le regioni – ha spiegato l’avvocato – l’attività della guida è soggetta ad abilitazione ed è necessario superare un apposito esame. Tale abilitazione è di tipo regionale e legata a singoli territori, perché l’Italia ha un patrimonio talmente sconfinato che non è possibile conoscerlo in toto. Tre anni fa, lo Stato ha recepito una norma imposta dalla Comunità Europea che ha esteso la validità dell’abilitazione regionale a tutto il territorio nazionale. Manca però una regolamentazione specifica”.
A detta delle associazioni invece, le singole regioni stanno continuando a svolgere abilitazioni a livello locale, ma con valenza nazionale. L’effetto è che una guida abilitata in una regione e con una preparazione specifica per un dato territorio può esercitare la professione ovunque in Italia. Dunque gli addetti qualificati ritengono che la situazione che si è venuta a creare sia assurda, e nell’esposto viene chiesto che la Regione Toscana blocchi l’abilitazione di nuove guide regionali negando una ‘patente’ nazionale.