L’Umbria vuole diventare meta del congressuale
Bertini: siamo consapevoli dei nostri gap e dei nostri punti di forza
24 Novembre 2009, 11:20
“Il turismo congressuale può essere una potente leva sia in chiave anticongiunturale, sia in una prospettiva di più lungo periodo, in quanto attività economica con importanti effetti moltiplicatori sul reddito e sull'occupazione”. Sono le parole di Roberto Bertini, assessore al Turismo della Provincia di Perugia, durante l'incontro ‘Il Turismo Congressuale in Umbria: presente e futuro’. Secondo Bertini, “la provincia di Perugia si candida a diventare una delle mete privilegiate di studiosi, ricercatori, esperti, professionisti o, semplicemente, cultori di discipline specialistiche, in quanto cornice ideale per occasioni di incontro, di studio, di dibattito, grazie alla possibilità di offrire un ambiente preservato, sano, tranquillo e rilassante, ma anche iniziative culturali vivaci ed occasioni di intrattenimento e di divertimento. Siamo consapevoli – ha aggiunto – della concorrenza esistente in questo segmento di mercato, dei fattori di attrazione e di successo delle mete principali finora prescelte dal turismo congressuale, dei gap infrastrutturali che ancora ci dividono, ma anche dei nostri punti di forza. È nostra intenzione favorire la concertazione delle azioni da compiere tra tutti i soggetti istituzionali ed economici operanti sul nostro territorio”.
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