Girovagando, curiosando, ammirando: è così che si scopre la Valle d’Aosta, lasciandosi avvolgere dalla storia delle sue tradizioni e dai segreti dei suoi luoghi, scelti come sfondo delle vicende del vicequestore Rocco Schiavone.
E quale migliore occasione, se non la seconda serie di Rocco Schiavone per scoprire alcuni dei suoi angoli più nascosti. È infatti sulle tracce del celebre vicequestore romano che si può intraprendere un percorso alla scoperta della più piccola regione d’Italia,.
“A differenza di Rocco mi piace tanto Aosta, forse perché è la Roma delle Alpi. Mi trovo davvero bene, mi piace stare qui, camminare per il centro”, dice Marco Giallini, attore che interpreta il vicequestore.
Percorrendo la via principale in direzione Piazza Chanoux ci si trova davanti al palazzo del Municipio e al primo luogo simbolo di Rocco Schiavone. Sotto il porticato della piazza sorge il Caffè Nazionale, il luogo dove il vicequestore è solito sedere per bere un caffè, sorseggiare e stuzzicare qualcosa: seduti al suo stesso tavolo si può ammirare la piazza da un’altra prospettiva e lasciarsi conquistare dalla signora che da anni gestisce lo storico locale e che accoglie i suoi ospiti facendogli scoprire la ‘Cappella’, una sala dal fascino antico e raffinato, che fa da sfondo ad alcune scene della fiction.
Lasciata la piazza, è il momento di godersi l’Aosta romana. Un esempio dell’architettura romana l’Arco di Augusto, l’antico ingresso della città romana eretto nel 25 a.C.. Attraversato l’Arco si può raggiungere una delle tappe obbligatorie di questo percorso: Porta Praetoria. Un tempo accesso alla città Augusta Praetoria, oggi è attraversata da centinaia di valdostani Subito sulla destra, ci si trova in un altro luogo simbolo delle origini romane e del mondo di Schiavone: il Teatro Romano.