“Il comprensorio sciistico più grande d’Europa, uno tra i più estesi al mondo, e non è un sogno”. Lo ripetono da mesi gli operatori turistici ai piedi del Cervino e del Monte Rosa, riferendosi al progetto di un nuovo collegamento tra le piste del Breuil e quelle della val d’Ayas, passando da Cime Bianche.
“Il nuovo collegamento funiviario andrà ad aumentare l’appeal invernale della skiarea, offrendo la possibilità di usufruire di 432 km di piste (Cervinia, Monterosa, Alagna e Zermatt)”, riporta lo studio di fattibilità. La stima è di 700 sciatori in più al giorno, un aumento del Pil della Valle d’Aosta compreso tra 8,8 milioni e 11 milioni di euro, una valanga di soldi nelle casse della Cervino e della Monterosaski, società che gestiscono gli impianti.
Ma non mancano le polemiche. Ad opporsi gli ambientalisti, riuniti in un comitato per difendere un’area protetta, classificata ‘Zona di protezione speciale’ e ‘Sito di importanza comunitaria’ per gli ‘ambienti glaciali del Monte Rosa’.
La Regione Valle d’Aosta, che ha speso 400.000 per lo studio di fattibilità, ora deve prendere la decisione finale. Il settore degli impianti a fune, nonostante il lievitare delle spese energetiche, è un traino dell’economia locale e il presidente Renzo Testolin non ha dubbi sul “portare avanti il progetto. È un investimento strategico che renderà più competitiva la Valle d’Aosta sul mercato internazionale e darà lavoro e sviluppo”.
I lavori dureranno tre anni. Costo tra i 115 e i 122 milioni di euro, a cui si devono aggiungere le infrastrutture (parcheggi, eccetera). Per sostenere la spesa probabilmente verrà aumentato il costo degli skipass giornalieri (5%), favorendo invece quelli plurigiornalieri.